Quello che si temeva è accaduto. Ed è accaduto ieri negli Stati Uniti. È stato diagnosticato il primo caso di Ebola. L'annuncio è arrivato dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta. Lo hanno riferito ieri fonti di stampa riprese dalle agenzie, che hanno annunciato una conferenza stampa nella nottata (italiana) con la Cdc affiancata da tre funzionari della sanità del Texas.
Poche ore prima era arrivata la notizia di una persona «in isolamento e sotto stretta osservazione» all'ospedale di Dallas per una possibile esposizione al virus dell'ebola. Il paziente - ha spiegato una nota del Texas Health Presbyterian Hospital - è stato ammesso sulla base di alcuni sintomi e della «recente storia di viaggi». Nessun altro dettaglio era emerso, ma dai test evidentemente è arrivata la conferma. Nelle ultime settimane sono diversi i casi sospetti hanno messo in allerta gli ospedali Usa, ma sinora tutte le persone esaminate erano risultate negative al virus.
L'epidemia di Ebola in Africa occidentale intanto mobilita anche personalità e vip. Come Bill Gates, che ha parlato di «un grande esempio di dove il mondo intero deve unirsi» nella lotta. L'Unicef ha calcolato che l'emergenza ha già creato 3.
700 piccoli orfani in Liberia, Guinea, Sierra Leone. Un numero tragicamente destinato a raddoppiare in sole due settimane. E il miliardario Usa ha già elargito 50 milioni di dollari tramite la sua fondazione per la lotta alla febbre emorragica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.