"Le prossime misure adottate dalla Repubblica Democratica di Corea causeranno agli Stati Uniti il più grande dolore e le peggiori sofferenze che abbiano mai provato in tutta la loro storia". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri della Corea del Nord. "Se l'America continuerà sulla strada delle sanzioni, pagherà un caro prezzo", ha continuato il ministro.
La minaccia da parte del regime di Kim Jong-un arriva dopo la richiesta di Trump alle Nazioni Unite di imporre un embargo petrolifero, un blocco navale parziale, lo stop alle esportazioni tessili e la fine degli accordi di assunzione di manodopera nordcoreana da parte di Paesi stranieri.
Le nuove e più rigide sanzioni chieste dagli Stati Uniti in risposta ai test condotti dal regime nordcoreano dovranno essere approvate e votate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La delegazione americana ha chiesto la discussione della bozza il prima possibile per poter mettere subito in atto le restizioni alla Corea del Nord. Le recenti esercitazioni di Pyongyang infatti fanno temere la costruzione di un missile nucleare che possa raggiungere la terraferma americana.
Se Trump, che aveva dichiarato "le azioni militari non sono la nostra prima scelta", sta facendo pressioni alle Nazioni Unite per l'approvazione delle sanzioni, c'è anche chi non appoggia la linea dura degli Stati Uniti. La Cina è preoccupata per le esercitazioni del regime, ma respinge qualsiasi misura che potrebbe suscitare l'instabilità politica di Pyongyang, mentre Putin si è già detto contrario a qualsiasi sanzione, in particolare all'embargo petrolifero.
Gli interessi commerciali della Corea del Nord
Nel frattempo, un'inchiesta della Abc ha fatto luce sull'economia della Corea del Nord. Secondo Four Corners, il regime ha interessi commerciali in alcune parti dell'Asia, dell'Africa, del Medio Oriente e persino dell'Europa che portano miliardi di dollari alla dittatura, nonostante le sanzioni internazionali volte a ridurre il programma nucleare del Paese."Molti sono convinti che la Corea del Nord sia estremamente isolata dalla comunità internazionale, che non abbia rapporti commerciali con il mondo esterno, ma la verità non potrebbe essere più lontana"
608px;">, ha dichiarato Andrea Berger, analista della Difesa. Il regime è riuscito a sfidare le sanzioni internazionali non solo sulle materie prime, ma anche sulle esportazioni di armi e sui servizi finanziari e di trasporto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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