Dall'ospedale al tribunale. Obbligo vaccinale in forse per le cause legali.

In Usa governatori repubblicani contro Biden. Tokyo, l'ex premier Suga rischia il processo.

Dall'ospedale al tribunale. Obbligo vaccinale in forse per le cause legali.

Dal febbraio 2020 la battaglia contro il Covid è stata combattuta in ospedali trasformati in trincee, con medici e infermieri nei panni di coraggiosi soldati. A distanza di un anno e mezzo, con la pandemia ancora in corso, ma con situazioni di gran lunga più gestibili rispetto alla prima ora, la battaglia contro il coronavirus si sposta nelle aule dei tribunali. Superato il momento drammatico, le toghe stanno poco alla volta sostituendo i camici bianchi. Ne sa qualcosa Joe Biden, che è finito al centro delle polemiche dopo aver presentato un ordine esecutivo per rendere obbligatorio il vaccino a tutti i dipendenti federali e ai contractor del governo, senza l'alternativa di sottoporsi al tampone. Una mossa che riguarda oltre 2 milioni di lavoratori, dopo l'obbligatorietà già introdotta per gli operatori sanitari, il personale delle case di riposo e i militari. Sul presidente americano si è abbattuta l'ira dei repubblicani, pronti a trascinarlo davanti al giudice. «L'obbligo che il presidente ha paventato è incostituzionale - afferma la governatrice del South Dakota Kristi Noem, una delle possibili candidate alla Casa Bianca nel 2024 - il vaccino è una decisione che spetta al singolo individuo e al suo medico, non al governo federale. Siamo disposti a sfidare Biden in tribunale».
Davanti al giudice finirà di sicuro l'ex ministro francese della Salute Agnès Buzyn, iscritta nel registro degli indagati per «messa in pericolo della vita altrui» al termine di un'audizione da parte dei magistrati della Corte di Giustizia della Repubblica che sta attualmente indagando sulla gestione dell'epidemia da Covid. Secondo i togati transalpini la Buzyn non avrebbe fatto tutto il necessario «per preservare la salute dei francesi, adoperandosi con troppa leggerezza».
Qualche sentenza è già arrivata, quelle controverse daranno vita a ulteriori segmenti giudiziari. A fine agosto la Corte Superiore di Giustizia della Catalogna ad esempio ha negato la richiesta di proroga del coprifuoco avanzata dal governo di Madrid per le regioni con incidenza inferiore ai 250 casi su 100mila abitanti. Secondo il tribunale la misura risponde a motivi di sicurezza o di ordine pubblico, e non di contenimento dell'epidemia. Da parte sua la Moncloa sarebbe già pronta a impugnare la sentenza di Barcellona. Anche in Olanda il Covid è materia da carte bollate. A febbraio il tribunale di primo grado di Amsterdam aveva ordinato al governo di revocare il coprifuoco, misura che aveva portato a violente rivolte nel Paese dopo che era stata introdotta. Neppure il tempo di «riassaporare» la libertà, che il pronunciamento della Corte d'Appello dell'Aja ha bocciato la revoca, affermando che le circostanze possono essere considerate «straordinarie» e che «la pandemia è una causa sufficiente» per il coprifuoco. In Finlandia è stata emessa di recente una sentenza importante che ha costretto in questo caso il governo di Sanna Marin a ritirare una proposta di legge che avrebbe dovuto imporre lockdown stringenti in cinque grandi città del Paese tra cui la capitale Helsinki.
In Indonesia nelle grane è finito il ministro della Salute Budi Gunadi Sadikin, dopo che alcuni impiegati di una società a controllo statale sono stati pizzicati mentre lavavano i tamponi nasali per il Covid e li utilizzavano nuovamente per testare i passeggeri in partenza all'aeroporto di Medan. Un raggiro che ha coinvolto circa 9mila persone che hanno creato una class action e intentato una causa legale nei confronti della casa farmaceutica Kimia Farma e di Sadikin. Un'azione collettiva è partita a Melbourne dai residenti di un quartiere popolare per essere stati chiusi in casa durante il lockdown. Toccherà al sindaco Sally Capp doversi difendere in aula.

L'emergenza Covid è risultata fatale anche al premier giapponese Yoshihide Suga. Il leader d'opposizione Yukio Edano chiede che venga giudicato per aver dato il via libera alle Olimpiadi, esponendo il Paese a nuovi contagi.

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