Will Pooley, l'infermiere inglese ricoverato a Londra dopo avere contratto l'ebola in Sierra Leone, è stato dimesso oggi dal Royal Free Hospital, completamente guarito dal virus.
Il 29enne, originario del Suffolk, lavorava come volontario in un centro specializzato a Kenema, nella parte meridionale del Paese. Era stato riportato in patria a fine agosto dall'aviazione militare, dopo avere contratto l'ebola.
Pooley è stato tenuto per dieci giorni in isolamento. Durante il ricovero gli è stato somministrato lo ZMapp, un medicinale sperimentale già utilizzato su due missionari statunitensi infettati in Liberia. Al momento non esiste una cura specifica. L'infermiere ha comunque precisato che i sintomi della malattia non hanno raggiunto lo stadio più grave, in cui sopravvivere diventa più difficile.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l'epidemia di ebola esplosa nell'Africa Occidentale è senza precedenti per diverse ragioni. Una di queste è appunto "l'alta percentuale di dottori, infermieri e altri operatori sanitari che sono stati infettati". Sono 240, secondo un rapporto pubblicato il 25 agosto, quelli che hanno contratto il virus, 120 di questi sono morti.
L'epidemia che si è diffusa in Africa Occidentale ha colpito quattro Paese: Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute dei singoli Stati e aggregati dall'Oms, i casi confermati sono a questo punto 1.752, 897 i decessi. Se si considerano casi sospetti e probabili, i numeri salgono a 3.069 e 1.552 rispettivamente.
Una
trentina di vittime anche nel Congo, dove l'ebola è al momento confinata in una zona circoscritta e non facile da raggiungere. Secondo l'Oms l'epidemia in corso nel Paese è però diversa da quella che ha colpito gli altri Stati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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