Il kamikaze di Istanbul era un profugo della Siria

Il 5 gennaio l'uomo aveva chiesto asilo alla Turchia con altri quattro uomini. Arrestata una donna legata all'Isis

Il kamikaze di Istanbul era un profugo della Siria

Prima ha chiesto asilo alla Turchia, poi l'ha attaccata al cuore facendosi esplodere in una delle piazze simbolo di Istanbul. Nabil Fadli, il kamikaze di piazza Sultanahmet che ieri ha ucciso almeno 10 persone - pare tutte tedesche -, era nato in Arabia Saudita e aveva 28 anni.

Ma solo una settimana fa, il 5 gennaio, si era rivolto all'ufficio immigrazione per chiedere lo status di rifugiato insieme ad altri quattro uomini, come mostra un video diffuso dal quotidiano turco Haberturk. L'uomo era entrato in Turchia dalla Siria, il che spiegherebbe perché in un primo momento si pensasse fosse siriano.

Per qualche giorno, poi, il giovane era rimasto nell'appartamento fornito come domicilio per la richiesta d'asilo. È proprio grazie alle impronte digitali trovate in casa e fornite con la richiesta d'asilo che gli inquirenti sarebbero riusciti a risalire alla sua identità e ora possono concentrarsi su eventuali complici, forse proprio gli uomini che con lui si erano presentati all'ufficio immigrazione. Il suo nome, comunque, non compariva sulle liste dei sospetti.

Intanto una persona è stata arrestata stanotte per l'attentato di ieri. Secondo i media turchi, sarebbe una donna legata all’Isis coinvolta in un modo non ancora ben precisato nell'organizzazione dell'attacco. Nell’annunciare l’arresto in una conferenza stampa, il ministro dell’Interno, Efkan Ala, non ha invece fornito dettagli sull’identità del sospetto. Tra ieri e oggi sono stati arrestate almeno 69 persone, tra cui tre russi sospettate di essere affiliate allo Stato islamico.

Il

premier Ahmet Davutoglu, confermando il collegamento tra l'attentatore e gli jihadisti dell'Isis, ha annunciato che altri quattro sospetti sono stati fermati dalla polizia per presunti legami con il kamikaze di Istanbul.

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