L'uomo che ha creato un nuovo reame in Africa per la figlia

Lei voleva essere principessa. E lui ha mantenuto la promessa. Ora vorrebbe entrare alle Nazioni Unite

Jeremiah Heaton fotografato con la bandiera del Nord Sudan
Jeremiah Heaton fotografato con la bandiera del Nord Sudan

Ci sono promesse difficili da mantenere. Per dirne una, quella che lo statunitense Jeremiah Heaton ha fatto alla figlia, nel giorno del suo settimo compleanno, promettendole che un giorno sarebbe stata una principessa. Una richiesta praticamente impossibile da accontentare, ma a cui l'uomo in qualche modo ha tenuto fede.

Heaton, che abita in Virginia ed è un agricoltore, è partito da casa con un aereo diretto in Africa, in valigia una bandiera blu con una corono d'oro e quattro stelle, intenzionato a piantarla nel deserto dell'Africa nordorientale e creare qui un reame per la figlioletta.

Per mantenere fede alla sua promessa, ha iniziato a indagare fino a che ha scoperto una zona di 2.060 chilometri quadrati, il Bir Tawil, che si estende tra l'Egitto e il Sudan e su cui nessuno dei due Stati avrebbe mai dichiarato la propria sovranità. Sufficiente per fargli prendere un aereo e dichiarare (su facebook) la creazione di una nuova monarchia.

Heaton ha proclamato la creazione del Regno del Nord Sudan e sostiene anche di averlo fatto con il consenso delle autorità egiziane. Si è nominato re e di conseguenza la figlia è diventata principessa del neonato Stato. Almeno sulla carta. "Chiedo gentilmente a chi incontrerà Emily - ha commentato - di rivolgersi a lei con il suo titolo ufficiale, Principessa Emily".

La storia del Nord Sudan ricorda un po' quella del Liberland, Stato "tasse free" fondato tra la Serbia e la Croazia, che ha attirato in pochi giorni richieste di cittadinanza da tutto il mondo e si è guadagnato i titoli dei giornali di mezzo mondo.

Heaton ha riconosciuto lo Stato del Liberland,

primo al mondo a farlo - anche se non è chiaro con quale autorità - e ora vorrebbe entrare alle Nazioni Unite come Stato osservatore e ha nominato alcuni ambasciatori in Europa, sperando che qualcuno gli dia una legittimità.

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