Lo choc non sarà facile da digerire. Soprattutto per i tanti ragazzi che erano andati all'Arena di Manchester per seguire il concerto del loro idolo, quella Ariana Grande tanto amata dai giovanissimi. Poco dopo la fine del concerto, però, l'esplosione di un ordigno ha rigettato la Gran Bretagna e il mondo intero nell'incubo del terrorismo.
Il bilancio al momento racconta di una strage: 22 morti e decine di feriti di cui ancora non si hanno molte notizie. Intere famiglie stanno cercando informazioni sui loro cari, pubblicando su Twitter le loro foto nella speranza che qualcuno possa dirgli che non si trova tra le vittime dell'orrore jihadista.
La bomba è esplosa intorno alle 22.30 di sera locale, le 23.30 in Italia. L'ordigno è deflagrato in uno dei quattro ingressi dell'arena, una delle più grandi d'Europa e che può contenere fino a 21mila persone. E ieri era pieno fino all'orlo. Dopo il boato, la gente che si trovava ancora all'interno per ascoltare le ultime note del concerto ha iniziato ad urlare e correre da tutte le parti. In questo caso, come spesso accade, il rischio più grande è che nella calca in molti possano rimanere schiacciati.
"Dopo l'ultima canzone, dopo 2-3 minuti abbiamo sentito un grande scoppio e tutti hanno iniziato ad urlare - ha raccontato al Corriere una donna - Io e mia figlia siamo andate di corsa verso le scale e qualcuno ci è salito sopra. Per evitare d essere travolta allora ho afferrato un palo con il braccio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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