In Messico ha appena avuto luogo un assalto a un ospedale, conclusosi con il rapimento di un paziente e con la brutale uccisione di quest’ultimo.
Secondo Fox News, il macabro episodio si è verificato recentemente presso una struttura sanitaria situata nella città di Salvatierra, nello Stato di Guanajuato, a nordovest di Città del Messico. L’attacco all’ospedale in questione è documentato da un video attualmente in possesso dell’agenzia di stampa messicana Aristegui Noticias.
Nelle immagini diffuse da tale agenzia, e rilanciate poi dall’emittente americana, si notano sette uomini armati, che Aristegui Noticias definisce “sicari”, che fanno irruzione e si aggirano nel corridoio di un reparto mentre tengono sotto tiro una guardia del polo sanitario di Salvatierra.
Guidati dal vigilante tenuto in ostaggio, gli intrusi ispezionano una ad una le stanze presenti lungo quel corridoio, in cerca di un particolare degente, lì ricoverato per “ferite”. Una volta trovato il paziente da loro ricercato, gli uomini armati se ne vanno portandolo via “in barella”.
Il gruppo d’assalto, precisa Fox News citando i media locali, avrebbe fatto irruzione nell’ospedale intorno a mezzanotte e, una volta entrato nel nosocomio, avrebbe sequestrato i cellulari al personale medio e infermieristico, così da impedire a chiunque di chiamare la polizia. Secondo il quotidiano di Guanajuato, El Sol del Bajio, l’uomo prelevato con la forza dall’ospedale si chiamerebbe Julio César e avrebbe trent’anni di età.
Il paziente rapito è stato poi rinvenuto dalla polizia lungo una strada di Santiago Maravatío, cittadina vicina a quella in cui ha avuto luogo l’assalto all’ospedale. Le forze dell’ordine, riferisce il network Usa, hanno fatto lì una scoperta agghiacciante, in quanto il corpo dell’uomo è stato trovato “fatto a pezzi”.
Ad avvolgere il corpo smembrato vi erano delle lenzuola bianche e delle coperte, mentre accanto ai resti del malcapitato è stato notato un “messaggio scritto su un pezzo di cartone”.
Fox News ha quindi precisato che non sarebbe ancora chiaro agli investigatori messicani chi fossero i rapitori e perché avessero deciso di riservare tale trattamento disumano a quel paziente. La stessa emittente ha contestualmente evidenziato che, lo scorso ottobre, si erano già verificate intrusioni di uomini armati presso ospedali, con conseguenti uccisioni di pazienti ricoverati in quei nosocomi per ferite da arma da fuoco. A essere colpite dai raid erano state allora due strutture sanitarie ubicate, rispettivamente, nelle città di Juventino Rosas e di Apaseo el Grande, sempre nello Stato di Guanajuato.
Il network statunitense ha comunque avanzato un’ipotesi circa
le dinamiche criminali alla base dei recenti raid contro gli ospedali messicani, presentandoli come un ennesimo capitolo della scia di sangue causata dalla lotta tra i “cartelli della droga”.
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