La Mongolia volta pagina con il Proporzionale Inverso

ULAN BATOR, 13 febbraio 2025. Si è chiusa, in Mongolia, la prima campagna elettorale del Nuovo Corso. Dopo l’Appello Multimediale dei cinque partiti in lizza (Giovani, Vecchi, Modesti, Altezzosi e Soldati) diffuso ieri, si osserveranno quindici giorni di silenzio che porteranno alla chiamata alle urne del 28 febbraio.
La prima novità introdotta, come noto, ha riguardato l’obbligo, per le forze politiche, di ricoprire Identici Spazi d’Informazione. Così è stato, infatti, e il nulla osta del Comitato dei Saggi lo ha confermato ufficialmente. La seconda novità consiste nel Proporzionale Inverso. Sarà infatti il partito che otterrà meno voti ad avere la precedenza di scelta per i due ministeri che gli spettano. Il partito quarto classificato sceglierà tre ministeri, il terzo quattro ministeri, il secondo cinque e il primo sei. Quando i nuovi inquilini si saranno insediati nei venti palazzi ministeriali mongoli, il nuovo esecutivo entrerà in azione.
«Il Proporzionale Inverso - assicura Geörg Englebert, autore della riforma elettorale al debutto in Mongolia - consente, sul lungo periodo, un maggior controllo del popolo sull’operato delle forze politiche.

A chi afferma che il PI stravolge il principio base della democrazia (più voti = più potere) rispondo che il popolo dev’essere difeso da se stesso. Inoltre il bilanciamento nella scelta dei ministeri condurrà alla realizzazione di un governo di Unità Nazionale».

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