Si chiamerà «Consulta per Roma Capitale» il nuovo organismo che coinvolgerà, oltre al sindaco Gianni Alemanno, i vertici locali del Pdl. Tenterà di creare uninterfaccia periodica, un dialogo proficuo tra Campidoglio e Governo. La prima riunione, utile innanzitutto per definire alcuni criteri organizzativi, è stata fissata per lunedì prossimo, come anticipa al Giornale Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Popolo della libertà.
Piso, ci dica di più...
«Abbiamo avvertito la necessità di dar vita a un tavolo di lavoro per mettere in sinergia le esigenze del Comune con il Governo nazionale e per avere un luogo nel quale discutere dei grandi temi che riguardano Roma».
Visto che parla al plurale, chi sono gli artefici di questa consulta?
«Oltre al sottoscritto e al primo cittadino, ne faranno parte Alfredo Pallone e Gianni Sammarco, insieme con Andrea Augello e Fabio Rampelli. Insomma tutti esponenti che hanno un certo peso allinterno del partito e, allo stesso tempo, conoscono benissimo il contesto romano. Non ci saranno solo loro, ovviamente».
Chi altro?
«Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto e il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri».
Qualcuno insinuerà che si tratti di un gruppo di pressione, che proverà a metter becco nelle vicende del Campidoglio.
«Non cè nulla di più lontano dalla verità e spiego perché: la struttura non si andrà mai a occupare di questioni tecniche o meramente amministrative. Gli obiettivi sono altri».
Quali?
«A Roma è stato concesso uno status speciale che le garantisce ampie autonomie e conseguenti responsabilità. Da lunedì cominceremo a esaminare una serie di temi allordine del giorno, a sviluppare ragionamenti perché il privilegio che deriva da questo status possa essere sfruttato in maniera completa, condivisa».
Ma i cittadini ne trarranno vantaggio? In che modo?
«Avranno la certezza che il rapporto tra Governo centrale e locale stia funzionando a meraviglia, senza intoppi. Non a caso Alemanno è stato il promotore della consulta, si è reso conto che era necessario sviluppare un processo di maggiore partecipazione e coinvolgimento. Una città come Roma, per la quale noi tutti auspichiamo un salto di qualità, necessita di un luogo di confronto che sappia andare oltre la semplice gestione amministrativa».
Quali sono gli approdi possibili?
«Sono diversi i temi da seguire, con particolare attenzione a quelli derivanti dal nuovo status di Roma. Per esempio il federalismo fiscale e la fruizione di alcuni beni demaniali dello Stato sono argomenti cruciali. Che, se utilizzati strategicamente, potrebbero dare una svolta epocale alla città».
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