Nasce il manuale anti-Lottacomunista

Nasce il manuale  anti-Lottacomunista

Luciano Gandini

Gli studenti della facoltà di Lettere cominciano a non sopportare più i militanti di «Lotta Comunista» che quotidianamente cercano di vendere in Via Balbi la loro rivista e di invitare gli studenti a qualche incontro, dove solitamente si parla del marxismo in funzione antimperialista e altre amenità del genere. Su «Cap Ciok», mensile universitario «indipendente di attualità e cultura», si legge in prima pagina una «breve ma utile guida per evitare i Lottacomunista».
Ed ecco le risposte pronte all’uso per non perdere troppo tempo con i militanti dell’ultrasinistra: per i beneducati si consiglia un cortese «no, grazie, magari un’altra volta», per quelli di sinistra uno spiritoso «nieht tovarisch! Siete troppo revisionisti per i miei gusti!», per i cattolici un provocatorio «sono figlio del Papa! Ti basta?», ai cinici vengono proposte due opzioni «ma hai una vita sociale?» oppure il più perfido «hai mai sedotto un donna con queste robe qui?». Se le parole non dovessero bastare, consigliano gli studenti di Lettere e filosofia, si può passare direttamente ai fatti. Infatti, o «vi armate del cellulare e parlate con voi stessi dandovi risposte alternative» oppure scatta l’extrema ratio: «Denudatevi e tingetevi di nero, dopo di che entrate in facoltà urlando in finlandese o in lucano stretto».


Un consiglio chiude la «guida»: meglio tenere le possibilità separate ma se crea problemi... no problem». L’opzione dell’acquisto della pregevole rivista sembra non sfiorare minimamente gli universitari: il ’68 è lontano.

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