Un vacanza in Marocco e, per il turista di turno, il viaggio di ritorno si sarebbe potuto trasformare in un arresto per traffico internazionale di droga. Lo spiega loperazione «Re matto», portata a termine dai carabinieri e coordinata dal pm di Piacenza Antonio Colonna. Che ha portato allarresto di 30 marocchini residenti tra Lodi, Pavia e Piacenza che utilizzando i turisti del nord Italia è riuscita a portare nel Belpaese, negli ultimi due anni, fino a 90 chili di stupefacenti ogni due giorni. E, insieme, al sequestro di 15 chili di hashish e di mezzo chilo di cocaina.
I componenti della banda si recavano, a turno, in Marocco e adescavano ingenui turisti italiani arrivati in auto attraverso la Spagna, a volte fingendosi vere e proprie guide turistiche, altre volte offrendo ospitalità nella loro casa per qualche giorno o qualche ora. Cercavano così dinstaurare un clima di amicizia e poi, quando litaliano spiegava di dover tornare a casa perché i giorni di vacanza erano terminati, si facevano prestare lauto con una scusa, la imbottivano di droga, solitamente nascondendola allinterno delle portiere, quindi salutavano caramente il loro corriere ignaro quanto gratuito. Non prima, ovviamente, di essersi scambiati indirizzo e numero di telefono.
Ovvio che se alla dogana fosse scattato un controllo proprio sull'auto piena di droga i guai sarebbero stati interamente di chi viaggiava sulla vettura: nessun elemento poteva far risalire, invece, ai responsabili. I quali richiamavano l«amico» appena arrivato a casa programmando un nuovo incontro, stavolta in Italia. La richiesta di un nuovo incontro e lautomobile veniva ripulita: la droga poteva ora tornare nelle mani degli spacciatori, per essere piazzata sul mercato locale. La gang di pusher, secondo i carabinieri, sarebbe stata in grado di spacciare fino a 90 chili di hashish ogni due giorni.
I militari della compagnia di Fiorenzuola dArda hanno spiegato: «Si trattava di veri e propri imprenditori di sostanze stupefacenti. Il centro di snodo logistico per la droga era Piacenza. Ora gli arrestati sono stati distribuiti tra le carceri di Lodi, Piacenza e Pavia»
Loperazione «Re Matto» (dal marchio sui panetti di hashish sequestrati) era iniziata nel settembre 2010 e aveva già portato a 12 arresti in flagranza di reato (quasi tutti marocchini, eccetto quattro italiani) con laccusa di traffico internazionale di stupefacenti. Uninchiesta che ha permesso ai carabinieri di Fiorenzuola, con il supporto di un elicottero del tredicesimo Nucleo di Forlì e del Nucleo cinofili di Bologna, di eseguire ieri altre 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Rimangono quattro latitanti, ricercati in Marocco.
Va segnalata la tensione altissima creatasi durante le indagini: limpossibilità di effettuare intercettazioni in Marocco ha costretto gli inquirenti a inviare un infiltrato nellambito dell'organizzazione che si è finto collaboratore, con tutti i rischi del caso.
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