New YorkUno schiaffo politico per Obama, in pieno volto e nel cuore della super "democratica" New York, nei quartieri della medioalta borghesia del Queens dove «anche i gatti votano da sempre per il partito democratico», ha detto scherzando l'ex sindaco Giuliani. Una umiliazione cocente e inaspettata per il presidente Obama, in caduta libera anche tra i suoi ex elettori democratici e con un indice di gradimento al minimo storico, ora al 42%.
Da 93 anni, ininterrottamente, gli elettori del Queens mandavano al Congresso di Washington un democratico. Nelle elezioni suppletive di martedì scorso ha vinto invece a sorpresa e con un margine dell'8% il repubblicano Bob Turner, uno sconosciuto manager in pensione di 70 anni, che non ha mai fatto politica in vita sua. Ha sconfitto un politico di professione, il deputato statale David Weprin, un democratico che aveva ampie risorse finanziarie e al suo fianco durante la campagna elettorale l'ex presidente Bill Clinton e il governatore Andrew Cuomo, che hanno prestato la loro voce per spot telefonici in suo favore.
«Ho trasformato queste elezioni in un referendum pro o contro Obama; pro o contro le sue fallimentari politiche economiche e i piani di stimolo che sono degli sperperi incredibili di denaro pubblico e non creano affatto occupazione», ha spiegato ai vari network il neodeputato Turner. Un messaggio semplice e diretto, incredibilmente efficace: basta attaccare Obama, criticare le sue politiche economiche e finanziarie e la vittoria elettorale è sicura come la morte. Anche in uno dei collegi più liberal degli Stati Uniti, quello del Queens, dove il 71% dei votanti è iscritto nelle liste elettorali nel partito democratico. Un distretto che negli anni Settanta ha eletto Geraldine Ferraro, la prima donna candidata alla vicepresidenza Usa nel ticket con Walter Mondale, poi ha sempre rieletto Chuck Schumer: attuale numero due del partito al Senato e uno dei più stretti collaboratori di Obama. Quindi, dal 1998, il congressman era la giovane stella Anthony Weiner, che si è dovuto dimettere lo scorso luglio per le foto osé che spediva via Twitter alle sue elettrici e simpatizzanti di partito.
Un altro schiaffo politico Obama lo aveva ricevuto lo scorso anno nel Massachusetts, quando il seggio storico senatoriale dei Kennedy, del presidente John e poi del fratello Ted, dopo 60 anni era finito in mani repubblicane. Lo sconosciuto Scott Brown, con pochi fondi elettorali, ma attaccando in ogni occasione il piano di stimolo da 800 miliardi di dollari di Obama, rivelatosi fallimentare, aveva sconfitto il ministro statale della giustizia Martha Coakley, una pupilla del presidente Obama. E da quel giorno è nata la leggenda creata ad arte dai repubblicani, del «bacio della morte di Obama»: quando il presidente si impegna in prima persona con un candidato democratico per il Senato o il Congresso, la sconfitta è sicura come la morte. E così si è verificato anche nel Queens, dove è sorprendente un dato statistico: il candidato democratico Weprin è un ebreo, mentre il neoeletto congressman Turner è un protestante.
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