«Noi, guida del treno dello sviluppo»

«Creiamo le condizioni perché emergano le eccellenze»

Enrico Boschivi

Presidente Formigoni, dall’inizio della legislatura lei insiste sui temi dell’innovazione e della formazione. Cos’è stato fatto finora dalla Regione Lombardia?
«Abbiamo voluto sostenere lo slancio del sistema produttivo lombardo verso l’innovazione e verso i mercati mondiali - risponde il presidente Roberto Formigoni -: per questo abbiamo focalizzato i nostri interventi sulla valorizzazione del capitale umano, sulla ricerca, sul trasferimento tecnologico e l’internazionalizzazione. La Regione ha come primo compito quello della regia: non vogliamo insegnare agli imprenditori ciò che devono o non devono fare ma siamo attenti a creare le condizioni perché emergano le eccellenze. In questi mesi abbiamo raccolto intorno allo stesso tavolo alcune importanti personalità in campo economico e produttivo dando vita al comitato strategico per la competitività. La Lombardia vuole continuare a guidare il treno dello sviluppo».
Quali sono i passi concreti che state facendo?
«Un primo passo concreto è vincere la battaglia per la semplificazione: ci sono troppe normative che tarpano le ali alle imprese e mortificano i cittadini costringendoli a compilare dichiarazioni inutili e moltiplicano le pratiche burocratiche. Penso, per esempio, alle difficoltà legate ai procedimenti amministrativi per l’inizio e la fine delle attività economiche, all’installazione e alla sicurezza degli impianti e all’agibilità degli edifici: oggi sono sostituiti da una dichiarazione del titolare mentre le procedure regionali che interessano le imprese sono tutte accessibili mediante procedura informatica. Un altro passo a favore della competitività è costituito dalla positiva esperienza dei Lombardiapoint, una rete di sportelli collegati alle Camere di commercio che sono presenti sul territorio e forniscono assistenza alle imprese. Proprio in queste settimane è partito il bando per l’internazionalizzazione delle imprese lombarde promosso dalla Regione insieme alle Camere di Commercio della Lombardia che stanzia complessivamente 7 milioni per sostenere le imprese lombarde nella loro presenza sui mercati internazionali. Prosegue poi l’esperienza di “Borsa lavoro” grazie alla quale abbiamo facilitato il contatto tra chi cerca lavoro, le aziende e le agenzie per il lavoro».
Ma le aziende devono sempre fare i conti con la carenza di infrastrutture per la mobilità...
«Sappiamo quanti soldi in più vengono spesi ogni giorno a causa del tempo perso dalle nostre merci intasate sulle strade lombarde. Abbiamo una carenza cronica di infrastrutture su cui si è aperto un tavolo di confronto con il governo: siamo convinti di poter fare alcune opere meglio e in tempi più celeri di quanto altri hanno dimostrato di saper fare fino ad oggi. Per questo ho chiesto al governo di trasferire alla Regione Lombardia l’autorità di ente concedente per dare finalmente alla nostra regione strade e ferrovie all’altezza».
Le famiglie chiedono alle istituzioni più libertà di scelta nella scuola e nella sanità
«La libertà di scelta per le famiglie rappresenta la barra del timone di tutte le politiche regionali. Il buono scuola è la più forte risposta a questa richiesta. Poi c’è il buono socio sanitario, un assegno mensile erogato ad anziani ultrasettantacinquenni non autosufficienti, per l’acquisto di prestazioni sanitarie alternative al ricovero nelle Residenze sanitario-assistenziali».
Cosa fa la Regione per gli anziani?
«Un’esperienza significativa è quella del Servizio di assistenza domiciliare, diretto alla persona anziana o disabile, e che affianca le famiglie. Queste prestazioni possono essere integrate anche da interventi come il servizio lavanderia, la fornitura dei pasti a domicilio e il telesoccorso. La Regione ha scelto anche di sostenere il progetto del custode socio-sanitario, un progetto sperimentale di vicinanza, rivolto ad anziani fragili».
I giovani, finiti gli studi, devono affrontare la precarietà del lavoro e la difficoltà di trovare un alloggio a prezzi accessibili. Quali sono le linee di intervento regionali?
«Con l’abbattimento degli interessi sui mutui sulla prima casa alle giovani coppie si è voluto sostenere la famiglia nella fase più delicata, quella della costruzione della dimora. Un altro intervento della Regione è legato agli stanziamenti a favore delle associazioni familiari con cui si è tentato di agevolare numerosi progetti, dalle “banche del tempo”, ai “nidi-famiglia”, fino ai “nidi-aziendali”. Anche quest’anno la Regione offre poi un aiuto economico alle famiglie a condizione che non siano proprietarie di un altro alloggio».
Negli ultimi anni la Regione ha investito in percorsi di maggior vicinanza ad anziani, persone malate o con handicap: quali progetti state portando avanti?
«I prestiti d’onore e i finanziamenti alle famiglie con persone disabili per l'acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati, nascono come interventi - non di natura assistenziale - a sostegno delle difficoltà presenti nei nuclei domestici. Lo sportello disabili è invece un servizio che offre consulenza e informazioni su assistenza, tutela, sanità, aspetti giuridico-legali, formazione, vacanze e tempo libero».
Il mercato del lavoro è al centro di continue proposte di riforma. Come interviene la Regione?
«Proprio in queste settimane la Giunta si sta muovendo per un nuovo progetto di legge. Stiamo lavorando su una legge di riordino, nella convinzione che la prima forma di tutela sia quella di garantire a tutti un lavoro. Vogliamo aprire il più possibile il mercato dei soggetti accreditati, siano essi pubblici o privati, profit o no-profit. Tutti potranno entrare in una grande rete finalizzata ad ampliare le opportunità di lavoro, di formazione, di orientamento al lavoro. In secondo luogo verrà messo ordine nelle politiche attive del lavoro, definendo al contempo la loro connessione con le politiche educative di istruzione e formazione».
La Regione come raggiunge i suoi 9 milioni di abitanti?
«Abbiamo razionalizzato le strutture per favorire l’accesso dei cittadini e garantire risposte in tempi ragionevoli.

È nata così la rete degli “spazioRegione”, gli ufficio di relazioni con il pubblico nati per rendere più facile e amichevole il rapporto con i cittadini, ridurre i tempi di attesa e unificare in un solo luogo tutte le informazioni».

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