«Ma non era gelosa di Sarah, non abbiamo mai litigato a causa sua»

Taranto«Con Sabrina si instaurò un rapporto confidenziale, a un certo punto vidi però da parte sua atteggiamenti ambigui, complimenti che andavano oltre, le chiesi se per lei era ancora amicizia o qualcos’altro, lei mi disse che era amicizia: ma pochi giorni prima che Sarah morisse ho deciso di troncare il rapporto perché non mi convinceva e mi sono allontanato anche per non farla soffrire». Così Ivano Russo sui sentimenti che legavano la comitiva ristretta di Avetrana. E le parole del 27enne, pronunciate nel corso di una interminabile deposizione sotto gli occhi delle principali imputate - Sabrina Misseri e Cosima Serrano, cugina e zia della vittima - potrebbero rivelarsi una tappa importante nel processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, assassinata e gettata in un pozzo il 26 agosto di due anni fa.
Secondo la procura la tragica fine della quindicenne è stata innescata dalla gelosia: Sabrina l’avrebbe strangolata perché temeva che un giorno le potesse portar via Ivano. Lui, il ragazzo conteso, barba incolta e occhiali scuri, ha parlato sei ore. «Con Sarah - ha dichiarato - avevo un buon rapporto, la mia impressione è che sentisse la lontananza di padre e fratello e mi vedesse forse come una figura paterna; spesso - ha proseguito - voleva essere abbracciata e la abbracciavo, una delle ultime volte mi disse “ti voglio bene” e io le risposi “anch’io ti voglio bene”». Con Sabrina invece era tutta un’altra storia: inizialmente c’era amicizia, poi però le cose sono cambiate. «Una sera ci siamo appartati, lei si è spogliata, c’è stato contatto fisico, ma non rapporto completo», ha detto Ivano. Che ha aggiunto: «Io mi bloccai perché volevo che restasse solo amicizia, e lei si rivestì». Nella deposizione il giovane si è soffermato sui lati oscuri affiorati nelle indagini, come il diario in cui Sarah confida di avere un debole per lui: Sabrina gli disse con un sms che l’aveva trovato ma che non lo avrebbe consegnato agli investigatori per evitargli problemi. «Io non risposi e poi ho cancellato questo messaggio perché mi spaventai», ha spiegato Ivano. Il quale ha anche rivelato che Sabrina «utilizzava il cellulare della madre perché temeva di essere intercettata».
Ivano ha precisato di non aver mai saputo che la quindicenne fosse invaghita di lui: «non ho mai percepito gelosia di Sabrina nei confronti di Sarah, non abbiamo mai litigato per causa sua».

E il giovane ha anche riferito di aver ricevuto per tre volte pressioni dall’ex avvocato di Sabrina, Vito Russo, ora imputato di intralcio alla giustizia e favoreggiamento personale, affinché rendesse dichiarazioni favorevoli alla ragazza.

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