Notte da Far West in Brianza: le bande albanesi fanno fuoco

Notte da Far West in Brianza: le bande albanesi fanno fuoco

È la serata da Far West. Sparano come matti, ripagano gli sgarri col piombo. Hanno premuto i grilletti senza badare al sottile, senza preoccuparsi di risparmiare qualche cliente del bar. Ore 22.10. Lentate Sul Seveso, all’esterno del pub Saint James di via Garibaldi, in pieno centro, c’è un gruppo di persone. Parlano. La serata è calda. Un attimo dopo diventa rovente. Un inferno da un’auto in corsa parte una raffica di colpi d’arma da fuoco. Almeno tre semiautomatiche. Eduard Cumi, albanese di 28 anni è centrato in pieno al torace e alla gola. Crolla a terra. Gli amici scappano terrorizzati.
L’extracomunitario Isa Korcaj, invece, si accascia in un lago di sangue. È ferito. I suoi compagni lo caricano su un’auto e si danno alla fuga. L’auto con tre killer a bordo sgomma. L’autista pigia il piede forte sull’acceleratore e imbocca la strada che porta verso Meda, il comune confinante. Korcaj è agonizzante, così decidono di lasciarlo in strada. Il giovane, 23 anni, clandestino e senza fissa dimora, sembra spacciato. A soccorrerlo, però, arrivano i carabinieri di Seregno. Viene ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza. È in condizioni gravissime nonostante sia stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico durante la notte.
Il gruppo di fuoco, professionisti del crimine, percorre qualche chilometro e si spinge in aperta campagna a Seveso. In via Delle Grigne, a cinquecento metri dalla linea ferroviaria delle Nord. I tre cospargono di benzina la Lancia Lybra station wagon scura, utilizzata per il raid, e spariscono a piedi. In mano ai carabinieri della compagnia di Seregno resta la carcassa carbonizzata. Gli inquirenti per arrivare alla cattura degli assassini seguono la pista della droga. Dei trafficanti che smerciano palate di polvere bianca e controllano il territorio di tutta l’alta Brianza. Oppure, è un’ipotesi, hanno sparato per rimediare l’offesa di un credito non onorato. È inutile negarlo, è questo a cui stanno pensando il maggiore Roberto Fabiani ed il capitano Luigi Spenga, i migliori investigatori del Reparto Operativo di Monza. Li ha messi al lavoro Flaminio Forieri, il sostituto Procuratore della Repubblica, per scovare ed ammanettare gli assassini, gli uomini che hanno fulminato in mezzo alla strada un pregiudicato, riducendone in fin di vita un altro. I militari dell’Arma hanno rinvenuto almeno una ventina di bossoli calibro 7,65.
A fianco del Saint James c’è l’oratorio con centinaia di bambini. Stanno vedendo il film all’aperto. I criminali potevano provocare una strage. Ammazzare innocenti che si trovavano al posto sbagliato nel momento sbagliato. Dalle finestre la gente dopo la furibonda sparatoria si è precipitata in strada. Impaurita.

«Sono molto preoccupato che succedano fatti di una ferocia così incredibile – interviene il neopresidente della provincia di Monza e Brianza Dario Allevi -. Sulla sicurezza faremo il massimo allacciando una straordinaria collaborazione con le forze dell’ordine. Dobbiamo garantire ai nostri cittadini la massima sicurezza».

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