da Berlino
Lultima novità in materia di stravaganze televisive viene ancora una volta dallOlanda, il paese «colpevole» di aver inventato il Grande fratello e tanti altri format oggetto dellaccusa di finire spesso per soffermarsi sugli aspetti più beceri e degradanti della quotidianità con il chiaro intento di appagare i bisogni morbosi dei telespettatori, con la scusa di portare la realtà in diretta sul piccolo schermo.
Una formula che fa arricciare il naso a molti ma che, sostengono gli accusatori, piace solo a chi fa tv con la convinzione che laudience sia tutto e che quindi in nome dellaudience bisogna osare il massimo. Questa volta, però, la caduta di gusto è davvero verticale, accompagnata da una spregiudicatezza che lascia esterrefatti. Il 20 febbraio, sul canale olandese Sbs6, tra i cinque più seguiti dei Paesi Bassi, andrà infatti in onda Amore a seconda vista, uno show in cui ragazzi e ragazze sono invitati a trascorrere un fine settimana insieme in un villaggio turistico con il chiaro proposito di spingerli a conoscersi meglio, a familiarizzare e, se vogliono, a intrecciare anche qualche flirt. Il tutto sotto locchio dei riflettori.
E fin qui nulla di male. La novità, o meglio lo scandalo, sta nel fatto che i ragazzi e le ragazze invitati al nuovo reality show sono stati selezionati secondo un criterio preciso: devono tutti avere un difetto fisico ben visibile attraverso le telecamere. Insomma un fine settimana tra handicappati in carrozzella, mutilati, nani o afflitti da qualche altra menomazione, ma tutti in cerca di tenerezze a beneficio del telespettatore cinico e porcellone. «Avete un handicap visibile e cercate un partner?» è lannuncio sul sito dellemittente.
«Unidea disgustosa», lha definita il principale quotidiano di Amsterdam, De Telegraaf, secondo il quale l85 per cento delle persone interpellate si è dichiarato contrario alla trasmissione (solo il 9 per cento la approva). Ma gli autori del programma difendono la loro trovata. Non solo non ci trovano nulla da eccepire ma, anzi, sostengono di essere mossi da buoni propositi. E spiegano che lo scopo del programma è quello di «aiutare» le persone menomate a trovare un partner, a socializzare tra loro, «a scambiarsi emozioni, sentimenti ed esperienze senza dover essere compatiti».
«Non vogliamo in nessun modo essere irrispettosi - ha precisato infatti uno degli ideatori - Vogliamo solo aiutare le persone menomate a superare le barriere derivanti dai loro difetti fisici».
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