Niente sgombero. Per il momento almeno. Le 15 famiglie residenti nel palazzo Armellini in via Fasan ad Ostia hanno infatto ottenuto di incontrare oggi alle 12.30 in Campidoglio il vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo, insieme allassessore alla Casa del comune Alfredo Antoniozzi e al presidente del XIII municipio Giacomo Vizzani.
Ieri mattina al civico 15 era tutto pronto per portare a termine loperazione di sgombero della palazzina a rischio dissesto. Ma gli inquilini hanno ben presto manifestato lintenzione di non abbandondare le proprie abitazioni («non andremo via, portateci Alemanno», urlavano dai balconi) mentre in strada decine di persone si erando radunate portando la loro solidarietà. Gli inquilini in questione hanno ribadito di non voler finire nel residence allArdeatina, dove il sindaco ha garantito un posto a tutti per il tempo necessario a garantire la messa in sicurezza della palazzina. «Se usciamo di qui, non sarà più possibile rientrare - hanno gridato -. Vogliamo restare nella nostra zona, dove abbiamo scuole e servizi. Perché il Comune non requisisce le tante case sfitte?». Per gli inquilini «ribelli» è stata disposta una elezione di domicilio, e le forze dellordine hanno eseguito unidentificazione a cui seguirà una denuncia penale.
Sotto accusa è la stabilità della costruzione. «La sabbia di mare è stata probabilmente utilizzata per buona parte delle costruzioni di Ostia - ha detto il presidente del XIII municipio Vizzani -. Già altre volte si sono verificate situazioni del genere: in una parellela di via Fasan, ancora più vicina al mare, ci sarebbe la situazione peggiore. Lì i tecnici hanno infatto rilevato infiltrazioni nei seminterrati che incidono sui pilastri». La relazione dei vigili del fuoco sui rischi insiti nella palazzina al civico 15 di via Fasan era del resto scaturita dopo la denuncia di un residente dellimmobile che aveva notato dellacqua fuoriuscire da una colonna del palazzo stesso. Mal comune mezzo gaudio: alcuni cittadini riferiscono infatti che «in questo palazzo e in altri adiacenti da oltre quarantanni non vengono effettuate ristrutturazioni» e che alcuni garage sono stati chiusi dai vigili urbani per sicurezza.
Vizzani ha comunque confermato che «la società proprietaria dellimmobile, che ha poi affittato al Comune, è già stata messa in mora per non aver effettuato le dovute indagini per la sicurezza richieste dallAmministrazione municipale». Venendo invece allo specifico dellimmobile al civico 15 il presidente del XIII municipio ha precisato che «lordinanza di sgombero è stata tecnicamente eseguita, anche se giustamente le forze dellordine hanno ritenuto che non cerano i presupposti per intervenire con la forza». Il problema delle 5 famiglie «abusive» sarebbe poi solo un problema di «difetto di comunicazione sulla successione».
Nellincontro odierno il Comune di Roma vuole ribadire ai residenti, come ha spiegato lassessore Antoniozzi, che «lordinanza di sgombero è un fatto assolutamente dovuto, preventivo, per scongiurare rischi per lincolumità degli inquilini stessi». Si sta anche valutando lipotesi di poter fare interventi senza sgomberare le persone «ma questo dovranno stabilirlo i tecnici», ha concluso Antoniozzi.
Sabbia nel cemento, come in Abruzzo.
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