Pakistan, catturato il regista degli attacchi di Mumbai

I pachistani hanno arrestato il regista del massacro di Mumbai e diversi suoi uomini. Il sospetto organizzatore dell’attacco terroristico alla capitale finanziaria dell’India si chiama Zaki-ur-Rehman Lakhvi. I servizi segreti lo considerano il capo operativo di Lashkar e Taiba, «l’Armata dei puri», un gruppo del terrore che si batte per l’indipendenza del Kashmir. Su pressione degli Stati Uniti e dell’India il governo pachistano ha dato il via ad una serie di retate, che assomigliano a vere e proprie offensive militari.
Domenica scorsa reparti speciali di Islamabad, appoggiati dagli elicotteri, hanno circondato uno dei campi di addestramento legati all’Armata dei puri. In realtà si tratta di una base del Jamaat-ud-Dawa, paravento caritatevole del braccio armato guidato da Lakhvi. Nel 2001 Lashkar e Taiba venne messa fuori legge, ma al suo posto è nata un’associazione pseudo umanitaria. La costola militare è entrata in clandestinità pur mantenendo i rapporti con l’Isi, l’intelligence militare pachistana. Il campo preso d’assalto si trova nella zona di Shawai, vicino a Muzaffarabad, la capitale del Kashmir sotto il controllo del Pakistan. Sembra che i miliziani non abbiano opposto grande resistenza. Non è chiaro se il capo bastone del terrore sia stato arrestato in questa operazione o altre collegate. L’unico dato certo, secondo indiscrezioni dell’intelligence pachistana e conferme degli ambienti fondamentalisti, è l’arresto di Lakhvi. L’uomo era all’apice della lista di venti super ricercati stilata dagli indiani dopo il massacro di Mumbai, che è costato la vita a 180 persone.
La retata di domenica ha portato in galera un numero imprecisato di miliziani islamici. Si parla di 14 arresti. Probabilmente è il preludio di altri blitz contro le basi dell’Armata dei puri nelle sue storiche roccaforti fondamentaliste del Punjab. Hafiz Mohammad Saeed, fondatore ed ideologo del Lashkar e Taiba, oggi a capo della facciata caritatevole dell’organizzazione, non l’ha presa bene: ha bollato gli arresti come «un’operazione ingiustificata» del governo pachistano. Il nome di Lakhvi e del suo braccio destro, Yusuf Muzzamil, sono stati fatti dall’unico terrorista catturato vivo a Mumbai.
Sui 48 anni, occhi un po’ strabici, barbone islamico d’ordinanza, conosciuto con il soprannome di “Chacha”, il comandante dell’Armata dei puri è nato in India. Per Mumbai ha sempre avuto un chiodo fisso. Nel 1994 si avvicina ad Abdul Karim Tunda, il terrorista che un anno prima aveva fatto saltare in aria 350 persone nel centro finanziario indiano.

Lakhvi cerca il grande colpo con un attentato a Delhi, la capitale, ma l’antiterrorismo interviene in tempo. Costretto alla fuga, si nasconde nel Kashmir pachistano. Due anni fa ci riprova con Mumbai. Un suo adepto, Azam Cheema, piazza una serie di bombe sui treni provocando una strage.
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