Il rinvio da sabato a ieri del corteo pro Palestina non l'hanno proprio mandato giù. Soprattutto perché è stato imposto dall'alto - da quei «politici che prendono ordini per telefono» - per non creare frizioni con le concomitanti celebrazioni legate alla Giornata della Memoria. «Noi oggi ricordiamo tutte le memorie umane, siamo tutti umani. Al mondo sono stati tantissimi gli olocausti, i genocidi, gli stermini. Privilegiare Israele, annullare il corteo...Questo è razzismo. Noi rispettiamo la legge e la volontà dello stato italiano, ma la libertà di manifestare è un diritto sacro. Tutto il mondo se ne frega dei palestinesi, ma voglio dire che noi non siamo antisemiti e antiebrei, ma siamo antisionisti».
Il discorso di Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione Palestinesi d'Italia, scalda gli animi prima del corteo e suscita gli applausi e le urla della folla dei circa 1800 partecipanti, giunti da tutta Italia, alla manifestazione filo palestinese partita ieri pomeriggio da piazzale Loreto. Sono le 15.15 esatte quando dopo il boato a conclusione delle parole di Hannoun, la fiumana umana inizia a incamminarsi lungo via Padova, diretta all'Anfiteatro Martesana. Il corteo è cadenzato da slogan come «Israele fascista, stato terrorista», «Siamo tutti palestinesi», «Israele via via», ma non registra tensioni particolari. Nessuna «carica di alleggerimento» quindi da parte del Reparto Mobile in assetto antisommossa, nessun particolare problema di ordine pubblico. Non è poco se si pensa che 24 ore prima, sabato pomeriggio, circa 1200 persone che non accettavano il rinvio del corteo, avevano tentato (senza successo) di forzare il blocco delle forze dell'ordine all'angolo tra piazzale Loreto e via Bambaia.
Alla fine, però, il cerchio quadra per i manifestanti. «Ci abbiamo guadagnato, invece di fare un giorno di manifestazioni ne abbiamo fatti due» constata prammatico Khader Tamimi, presidente della comunità palestinese della Lombardia.
Ieri solo slogan e bandiere, quelle di paesi amici della Palestina, il Sudafrica (a cui viene dedicato un applauso speciale), lo Yemen, la Tunisia. In testa al corteo due striscioni dell'Associazione Palestinesi d'Italia con scritto «Vita terra libertà per il popolo palestinese. Salviamo Gaza. Israele criminale e terrorista».
In coda viene srotolata una enorme bandiera della Palestina e uno striscione nero che chiede il «cessate il fuoco ora», insieme a uno striscione contro la guerra della delegazione di Rifondazione comunista. Qua e là fantocci di bambini insanguinati.Alla fine del corteo i manifestanti espongono gli striscioni all'Anfiteatro e accendono i fumogeni. Arrivederci a sabato 3 febbraio.
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