Passerella secolare a Morbegno per Bitto, Casera e mille golosità

Siccome siamo in Italia, è facile che di una cosa esistano due interpretazioni/contrapposizioni/campioni, in fondo è così da tempi di Caino e Abele. In Valtellina la contrapposizione è tra il bitto del consorzio, che viene prodotto sempre e nell’intera provincia di Sondrio, e quello di alpeggio, limitato nel tempo (l’estate per via del latte crudo che ha i profumi dei pascoli) e nel luogo, in pratica la sola Valgerola sopra Morbegno. Il primo è un formaggio normale, a volte pure buono, il secondo oscilla tra l’ottimo e il capolavoro (e va pagato di conseguenza).
Il Bitto di alpeggio viene festeggiato a metà settembre quando le mandrie scendono a valle, l’altro ora (ma ha spazio anche l’altro) presso il Polo Fieristico di Morbegno, oggi la prima giornata, domenica la terza e ultima, quando la mostra, apertura sempre alle 9 del mattino, chiuderà alle 21 e non più alle 23; bigleitto di ingresso 8 euro, ragazzini tra i 7 e i 13 anni la metà, zero gli under 6 e gli over 70; info 0342.615502, mostradelbitto.it. L’appuntamento è il 102° e si articola in momenti di enogastronomia, artigianato tipico e tradizioni locali.

A lungo premiava le forme migliori nate negli alpeggi, oggi ha spazio anche il prodotto nato sotto l’ala protettiva della Dop che in Valtellina, a livello di formaggi, sono due perché guai dimenticarsi il Casera. La mostra vive di cento idee in una sorta di viaggio tra le eccellenze valtellinesi, mele, bresaola, miele, grano saraceno, vini, piatti tipici, a iniziare dai pizzoccheri.

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