Avvio di settimana in netto rialzo a piazza Affari, contagiata dal clima positivo che caratterizza tutti i mercati finanziari mondiali: gli indici chiudono con un rialzo del 2,29% (Ftse Mib) e 2,05% (AllShare) ma gli scambi sono in lieve calo rispetto alla media della scorsa settimana, per un controvalore di 2,374 miliardi. All'origine del buon andamento dei mercati mondiali c'è innanzitutto la ritrovata fiducia degli investitori dopo le rassicurazioni del G20 sul mantenimento delle politiche di stimolo. La domanda ha favorito soprattutto il comparto finanziario, in particolare i titoli bancari e soprattutto le popolari ma anche Unicredit, che sale del 5,33% alla vigilia del Cda sui conti trimestrali, e Bpm (+4,26%) mentre il progresso di Intesa (+1,49%) è più prudente, alla vigilia dei conti trimestrali che saranno diffusi domani. Molto positivi anche i titoli del comparto energetico, e soprattutto quelli più direttamente legati al petrolio come Saipem e Tenaris (rispettivamente, +3,4% e +3,84%) con il greggio verso gli 80 dollari al barile. Eni sale con decisione anche se meno clamorosamente della controllata petrolifera (+1,86%) e anche Enel segna +1,83%. Vola l'Espresso, in rialzo di oltre il 10% dopo il miglioramento di giudizio da parte di società di rating in vista della razionalizzazione dei costi e della cessione in affitto al gruppo Murdoch delle frequenze tv. Bene fra gli industriali Parmalat (+2,12%) dopo la revisione al rialzo delle stime dei margini. Pochi, nel listino principale, i titoli che si sono mossi in controtendenza: nel settore costruzioni, Buzzi Unicem (-1,12%), Italcementi (-1,6%), Impregilo (-4,22%); FonSai dopo la deludente trimestrale (-2,86%).
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