Dallo spazio al cibo: 5 cose da sapere sull'alleanza tra Putin e Kim Jong Un

È iniziato l'incontro tra Kim Jong Un e Vladimir Putin. Dai temi trattati ai progetti in comune: cosa c'è da sapere

Dallo spazio al cibo: 5 cose da sapere sull'alleanza tra Putin e Kim Jong Un
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Kim Jong Un ha raggiunto la Russia a bordo di un treno blindatissimo. Le poche immagini diffuse hanno mostrato il convoglio intento ad attraversare un ponte su un fiume, con le carrozze verdi trainate da un locomotore russo. Il mezzo ha superato la stazione di Chasan, non distante dal confine con la Corea del Nord, per proseguire sulla ferrovia transiberiana. Intanto è iniziato il faccia a faccia tra Kim e Vladimir Putin. I temi da loro affrontati sono avvolti nella riservatezza, così come è rimasto top secret il luogo dell’incontro prima di stamattina.

Quando e dove si incontreranno Kim e Putin?

In un primo momento sembrava che l’incontro tra i due leader dovesse avvenire a Vladivostok. Secondo quanto riportato da alcuni media russi, il treno del presidente nordcoreano avrebbe però superato la città ipotizzata, segno che il meeting sarebbe potuto avvenire altrove, come in effetti è avvenuto al cosmodromo di Vostochny in Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva respinto le notizie secondo cui il vis a vis tra i due leader si sarebbe svolto a margine dell’annuale East Economic Forum, in programma fino a mercoledì proprio a Vladivostok. Il cosmodromo di Vostochny è lo stesso che ha recentemente ospitato il bilaterale tra il presidente russo e il suo omologo bielotusso Aleksandr Lukashenko.

Quali temi affronteranno?

Non è stata diffusa alcuna agenda ufficiale. Il Cremlino ha spiegato che Kim e Putin affronteranno “temi sensibili“, che però non saranno resi noti al pubblico (non ci sarà una conferenza stampa al termine dell’incontro). I temi sul tavolo dei due leader riguarderanno questioni relative alle relazioni bilaterali e alla cooperazione, ai legami commerciali ed economici e agli scambi culturali, così come agli affari internazionali e regionali, ma anche “questioni delicate”. Secondo quanto affermato dai funzionari statunitensi, sul tavolo potrebbe esserci la vendita di armamenti nordcoreani a Mosca.

Cosa chiede Kim in cambio di armi?

Nel caso in cui la Corea del Nord dovesse fornire alla Russia armamenti, Kim potrebbe chiedere in cambio la tecnologia avanzata per sviluppare i suoi satelliti e i sottomarini a propulsione nucleare, oltre che una qualche forma di assistenza alimentare. Il Cremlino ha fatto sapere che Putin “avrà un contatto” con Kim Jong Un, e che i leader dirigeranno “i negoziati tra le due delegazioni”. Segno, dunque, che sono in programma discussioni inerenti a tematiche che richiedono una negoziazione tra le parti.

Perché i due leader potrebbero davvero parlare di armi?

Il fatto che uno dei temi principali del bilaterale Kim-Putin possa effettivamente vertere sulla cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord è accompagnato da molti indizi. Sembra infatti che Kim sia accompagnato da ufficiali militari. Tra questi troviamo il comandante dell’esercito popolare coreano, Ri Pyong Chol, il suo numero due, Pak Jong Chon, e Jo Chun Ryong, direttore del dipartimento dell’industria delle munizioni della Corea del Nord. I media di Pyongyang hanno confermato che alti funzionari responsabili della produzione di armi e della tecnologia spaziale hanno accompagnato Kim nel suo primo viaggio oltre confine dal 2019.

Di cosa altro si potrebbe parlare?

Al netto di quanto spiegato, e del focus principale sugli armamenti, attenzione al tema della cooperazione tecnologica e spaziale, visto che Kim ha iniziato a lanciare i primi satelliti in orbita e che vorrebbe affinare la tecnica. Dopo di che, come ha lasciato intendere il viceministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, i due leader potrebbero discutere del rilancio del progetto congiunto Khasan-Rajin, messo in pausa da anni, e dello scambio di aiuti umanitari. Il progetto ferroviario in questione era stato avviato nel 2008 e mirava a costruire un grande hub ferroviario e portuale che fosse in grado di collegare le reti ferroviarie delle due Coree con la ferrovia transiberiana della Russia.

Le sanzioni internazionali contro Pyongyang, dopo il sesto test nucleare di Kim, nel 2016, hanno limitato il commercio tra Mosca e i nordcoreani e messo in dubbio il futuro finanziario del progetto. Progetto che, si badi bene, rappresenta il più grande investimento russo in Corea del Nord, con una stima di 300 milioni di dollari. E che Mosca potrebbe adesso pensare di rilanciare.

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