Cane ucciso e bimba aggredita: pitbull nel mirino. Serve il "patentino", responsabilità del padrone

L'animale del milanista Hernandez fugge dalla villa e ammazza un pinscher

Cane ucciso e bimba aggredita: pitbull nel mirino. Serve il "patentino", responsabilità del padrone

A Bari una bambina di 5 anni grave in ospedale (le è stato amputato un orecchio) dopo essere stata azzannata dal pitbull di famiglia. Nel comasco un altro pitbull (di proprietà del calciatore francese del Milan, Theo Hernandez) che, scappato dalla villa del difensore rossonero, ha assalito e ucciso un cagnolino di piccola taglia, un pinscher, che la padrona (rimasta ferita nel tentativo di difendere l'animale) stava portando al guinzaglio lungo la strada. Due casi che ripropongono il tema delicato della responsabilità dei padroni di cani «pericolosi» in caso di incidenti di questo tipo.

Fermo restando che il vecchio «elenco delle razze pericolose» (con relativo obbligo di «patentino») varato nel 2007 venne abolito già nel 2009, ad essere in vigore da allora è una normativa più «elastica» che vale per tutti i padroni di cani, senza fare distinzione alcuna tra cani teoricamente «buoni» e cani, altrettanto teoricamente, «cattivi».

I veterinari sono infatti concorsi nel sostenere che a rendere un cane «buono» o «cattivo» non è la sua indole, ma solamente la capacità o meno del suo padrone di educarlo (ed educarsi) in maniera «buona» o «cattiva». Tradotto: un «cattivo» padrone avrà un cane «cattivo» (anche se si tratta di un bassotto), mentre un padrone «buono» avrà un cane «buono» (anche se si tratta di un pitbull). L'attuale normativa impone comunque ai padroni di cani una serie di disposizioni: affidare il cane a persone che sono in grado di gestirlo; utilizzare sempre il guinzaglio (che non deve superare il metro e mezzo di lunghezza), tranne quando il cane è condotto in una delle aree a lui dedicate dai Comuni; portare con sé la museruola, da applicare in caso di rischio evidente per l'incolumità di altre persone o di altri animali o se lo richiedono le autorità competenti; raccogliere le feci. Altresì tutti i proprietari di cani possono scegliere (a proprie spese) di partecipare a un corso di formazione per la gestione dell'animale o di stipulare un contratto di assicurazione che li tuteli dai danni da questo cagionati.

Va infine segnalato che, nonostante in Italia non sia più esistente un elenco ufficiale dei cani pericolosi, le singole amministrazioni comunali possono varare autonomamente una «lista di razze a rischio» (come ad esempio è stato fatto a Milano), stabilendo l'obbligo di dotarsi di un apposito «patentino» (al costo di 50 euro) per tutti coloro che possiedono determinate razze canine.

Nel caso del

pitbull che a Bari ha azzannato la bambina e del cane della stessa razza che ha aggredito nel comasco il pinscher la sua padrona, i proprietari degli animali «azzannatori» potrebbero rispondere in solido dei danni cagionati.

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