Massimo D'Alema in cattedra. L'ex premier è tornato in queste ore al centro dell'attenzione politica (a sinistra) per via del dibattito sulle prossime europee. Il Pd è in piena corsa congressuale, dovrà trovarsi un leader ma intanto gli altri partiti della sinistra iniziano le manovre verso le elezioni continentali. Carlo Calenda e Maria Elena Boschi hanno criticato duramente la proposta di creare un listone unico, tutti dentro e insieme come ai tempi di Prodi. Al centro degli affondi dei renziani c'è sempre D'Alema, che però risponde con un "poverini, ma chi li conosce questi?", giura di non voler tornare davvero in politica e annuncia di essere prossimo a insegnare alla Link University.
"Non faccio né liste né listini - dice l'ex premier in un colloquio col Corriere della Sera - Io studio, punto. Quella è una cosa venuta fuori al seminario di Italianieuropei, e per fortuna che su Radio Radicale ci sono le registrazioni". Un'idea che certo D'Alema considera "interessante come tante altre cose dette in quella giornata", ma non voleva essere un attacco a Renzi. Anzi. Non ha guardato il suo programma su Firenze, non ne ha sentito parlare e di fronte agli attacchi dei vari renziani dice di non interessarsene gran che.
Intanto si gode, insieme alla pensione come gli ha suggerito Calenda, anche la nomina a "professore straordinario" alla Link University, quella che ha sfornato diversi ministri (o
candidati al dicastero) tra i grillini. "Stiamo definendo il nome del corso, che avrà per oggetto la geopolitica e le relazioni internazionali - spiega lui - Comincio a febbraio, la prima lezione sarà sul disordine mondiale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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