Berlino Quelli «vecchi» si sono abituati alla cucina locale e preparano la pizza nei loro ristoranti mettendo l'origano e altre erbette gradite ai tedeschi direttamente nella salsa di pomodoro. Quelli «nuovi» invece discutono su Facebook della margherita con il bordo basso alla romana o quella filologica, alla napoletana. Sono gli italiani di Germania, un gruppo in continua crescita. Lo ha certificato l'ufficio federale di Statistica, secondo cui nel 2014 si è registrato in Germania un record storico di immigrati dal Belpaese, con 55mila residenti in più rispetto al 2011. Da molti mesi la Repubblica federale è diventata la seconda meta al mondo per l'immigrazione, staccata solo dagli Stati Uniti. Ad attirare braccia e cervelli in cerca di una nuova vita sono l'efficienza dei servizi, un mercato del lavoro in lenta ma continua espansione e uno Stato sociale che non raggiunge i livelli scandinavi ma che è certamente molto generoso. Sono decenni che gli italiani emigrano verso la Germania in cerca di miglior fortuna ma quello che stupisce è che nonostante sia ancora considerata una delle sette nazioni più industrializzate al mondo, l'Italia ha contribuito fra il 2011 e il 2014 alla crescita della popolazione registrata in Germania come le ben più povere Ungheria e Bulgaria. Notevole anche l'afflusso extra-Ue: i nuovi immigrati dalla Siria sono 35 mila e quelli dall'India 28 mila, ma ad aumentare la presenza degli stranieri è soprattutto il numero delle domande di asilo: per l'anno in corso le autorità tedesche ne attendono 450 mila, in prevalenza dal Medio Oriente e dal Nord Africa, straziati dall'Isis, dalle guerre civili e dalla cronica mancanza di lavoro.
Il dato fornito dall'Istat tedesco è relativo ai soli italiani regolarmente registrati, e che è facile dunque immaginare la presenza di altri connazionali «clandestini». L'Istat di Berlino è l'indiretta conferma del recente rapporto Svimez sulla mancata crescita del Meridione negli ultimi 13 anni. Non è un caso che moltissimi giovani in arrivo dall'Italia siano pugliesi o siciliani che, studi universitari alle spalle, si mettono sul mercato del lavoro strappando dei minijob , i co.co.co tedeschi per i quali la laurea non serve.
Oltre ai neolaureati, il Belpaese
continua a esportare anche il malaffare. La strage di Duisburg di Ferragosto 2007 lo ricorda: i Paesi del Nord Europa spesso non hanno strumenti giuridici per combattere le mafie. Un dettaglio che Cosa nostra non dimentica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.