Fuksas, la Nuvola porta altri guai Contestati 5 milioni di compensi

Faro della Corte dei Conti: l'archistar rischia il danno erariale

Fuksas, la Nuvola porta altri guai Contestati 5 milioni di compensi

Roma - Mentre l'Ente Eur cerca di risalire ai responsabili dell'ultima figuraccia mondiale che, di fatto, nel corso della sua costruzione ha «spostato» di due metri la Nuvola di Fuksas, e pensa di chiedergli i danni, l'archistar è alle prese con l'ennesimo grattacapo legato alla nascita del sudatissimo centro congressi di Roma.

Si tratta dell'imminente chiusura dell'indagine della Corte dei Conti sulla lievitazione dei costi dell'opera inaugurata lo scorso autunno dopo aver «vissuto» la storia moderna della politica romana, dalla giunta Rutelli a quella Raggi, passando per Veltroni, Alemanno a Marino. Perché i giudici contabili sono pronti a tirare le somme dell'inchiesta con la quale, lo scorso dicembre, con un dettagliato invito a dedurre, che è l'equivalente di un avviso di garanzia, hanno chiamato Massimiliano Fuksas a rispondere di un danno erariale di cinque milioni di euro. La costruzione della Nuvola, secondo la Procura contabile, avrebbe svuotato indebitamente le casse dello Stato e l'architetto potrebbe adesso essere condannato a risarcire parte di quel denaro insieme ad altri undici amministratori di Eur spa. I cinque milioni corrisponderebbero, a detta dei giudici, «agli indebiti pagamenti effettuati nei confronti del progettista ed alle società riferibili allo stesso professionista, per l'espletamento della direzione artistica». Il magistrato che rappresenta l'accusa ritiene che all'architetto siano stati impropriamente riconosciuti due ruoli fotocopia, quello di direttore artistico e quello di direttore dei lavori.

Delle magagne dell'opera parlò per primo il procuratore regionale della Corte dei Conti all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2017: «L'incarico appare configurarsi come una duplicazione di attività e, dunque, di corrispettivi a carico delle pubbliche finanze. In particolare sono state affidate all'esterno, con modalità che appaiono illecite, scelte di dettaglio che rientrano normalmente tra le competenze dell'autore del progetto esecutivo. Quando si è trattato di definire questi particolari in sede progettuale, Fuksas avrebbe «rinviato le (proprie) scelte alla (soltanto formalmente) diversa sede della direzione artistica in corso d'opera - vale a dire a sé medesimo - sebbene l'incarico originariamente ricevuto prevedesse la definizione di ogni dettaglio già nel momento della progettazione esecutiva».

L'archistar ha sempre liquidato tutto come chiacchiere senza fondamento, a breve si saprà se la Procura confermerà le accuse formalizzandole in un atto di citazione e se dunque Fuksas sarà chiamato a rispondere del suo operato su un'opera che non smette di far parlar di sé neanche adesso che è stata

inaugurata. Per il momento c'è da sciogliere il nodo dello «slittamento» della Nuvola, di quei due metri rubati a viale Europa, e ai pedoni, in difformità tra il progetto e la messa in opera. Un imprevisto davvero grottesco.

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