Stavolta non c'è di mezzo il «bla bla bla» della politica sul clima, denunciato dall'attivista per l'ambiente Greta Thunberg durante la conferenza Youth4Climate in corso a Milano. Questa volta, sul tavolo, ci sono dati concreti, che si prestano a pochi giri di parole, e lanciano un segnale di ottimismo per il nostro Paese. La superficie boschiva nazionale è aumentata in 10 anni di circa 587 mila ettari e ha superato di poco la quota complessiva di 11 milioni di ettari. Buone notizie, dunque, per l'Italia, la cui biomassa forestale è aumentata del 18,4%, con buoni benefici per l'aria che respiriamo visto che è cresciuta di ben 290 milioni di tonnellate anche l'anidride carbonica assorbita dai nostri boschi e responsabile dell'innalzamento globale delle temperature.
A restituirci la fotografia del progresso green del BelPaese è l'ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio presentato ieri fra le iniziative realizzate dall'Arma dei Carabinieri in occasione di All4Climate, l'appuntamento preparatorio della COP26 di Glasgow che si svolge nel capoluogo lombardo fino a sabato 2 ottobre. Il dato non è da sottovalutare, in questa fase storica in cui l'intero pianeta - il nostro Paese incluso - sono spesso investiti da ondate di calore estreme e temperature ben oltre la media. La sottrazione e l'immagazzinamento dei gas a effetto serra, in particolare della CO2, fanno delle foreste strumenti naturali ideali e indispensabili per la regolazione del clima e per mitigare i cambiamenti climatici. Nel caso italiano, l'anidride carbonica sottratta all'atmosfera è passata da 1798 milioni di tonnellate a 2088 milioni di tonnellate.
Secondo l'Inventario, che svolge indagini campionarie periodiche sulla qualità e quantità delle risorse forestali del Paese, i boschi coprono il 36,7% del territorio nazionale e le regioni che contribuiscono di più al volume complessivo sono Toscana (10.4%), Piemonte (9.8%) e Lombardia (8.7%) del totale. Valori minimi in Puglia, Val d'Aosta e Molise, con contributi variabili tra l'1% e l'1.3%. Le regioni del Nord, escluse Piemonte e Liguria, superano il valore medio nazionale di volume per ettaro di bosco mentre tutte le altre sono al di sotto, unica eccezione la Calabria. Faggio, abete rosso, castagno e cerro rappresentano il 50% delle 180 specie rilevate.
Ma ecco che, insieme alle buone notizie, arriva un dato meno confortante, frutto di un'analisi della Coldiretti, sulla base dei report dell'European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea in occasione della presentazione dei dati dell'Inventario. Sono quasi 159mila gli ettari di bosco andati in fiamme in Italia dall'inizio dell'anno per effetto dei cambiamenti climatici, con il caldo e la siccità che hanno favorito l'azione dei piromani bruciando oltre un quarto delle nuove foreste. «Un costo drammatico che l'Italia è costretta ad affrontare perché - spiega Coldiretti - è mancata l'opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell'incuria e dell'abbandono, sono diventati vere giungle ingovernabili».
Eppure dalla conferenza Youth4Climate è Daniele Guadagnolo, 28 anni, di Arona, delegato italiano con Federica Gasbarro, a sottolineare che non tutto è perduto. Sul clima «c'è la buona volontà di cambiare le cose» adesso anche da parte dei leader mondiali, accusati il giorno prima da Greta di essersi limitati in passato alle parole.
«Forum come questi - spiega Guadagnolo - sono segnali che c'è una presa di coscienza comune anche a livello politico», tanto che l'evento di Milano è stato «fortemente voluto dal governo italiano».Non è un caso che alle 9.30 di questa mattina il presidente del Consiglio Mario Draghi incontrerà a Milano Greta Thunberg e le altre due attiviste Vanessa Nakate e Martina Comparelli.
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