Ma i tedeschi bocciano la Merkel: "Fallimentare"

La stampa: "Non ha trovato soluzioni, sfiducia nell'euro irreparabile"

Ma i tedeschi bocciano la Merkel: "Fallimentare"

Berlino - «Una presa per il c...». Per descrivere gli ultimi avvitamenti della crisi greca, la Bild di ieri non ha certo usato giri di parole. Il più diffuso tabloid tedesco ha sposato appieno la causa della Grexit: la Grecia non è affidabile, il suo debito non è sostenibile e, soprattutto, il suo primo ministro è un imbroglione, basti vedere come sta cercando di rifilare al popolo greco una minestra molto più amara di quella che gli ha fatto rifiutare una settimana fa tramite referendum.

Fino a pochi giorni fa la questione greca sembrava tutta economica, ma dall'inizio del mese è anche politica. La Costituzione tedesca prevede il ricorso al referendum solo con il contagocce, e solo a livello dei Länder . Di conseguenza l'organizzazione in fretta e furia di una consultazione popolare in Grecia sulla troika ha lasciato di stucco i tedeschi che lo hanno interpretato come un atto di populismo bello e buono. È stata ancora la Bild , nello stesso giorno in cui i cittadini ellenici andavano alle urne, a lanciare un contro-referendum tra i suoi lettori: «Volete continuare a pagare per i cittadini greci?».

Popolo di lettori, i tedeschi non comprano solo i tabloid. Fra le testate più autorevoli non apertamente anti-greche c'è lo Spiegel . In una copertina ha chiamato Angela Merkel «Die Trümmefrau», dal nome delle donne che nel 1945 raccoglievano a mano le macerie lasciate dai bombardamenti alleati. Sottotitolo: «Se trema l'euro, trema anche il cancellierato di Merkel». Il settimanale ha accusato l'Europa di aver discusso per cinque anni di architettura costituzionale e di crisi economica e sociale senza aver trovato alcuna soluzione; quanto a Merkel, la sua strategia sull'euro viene definita fallimentare. «Lei stessa ha sempre detto che la crisi della moneta comune avrebbe significato la crisi dell'Europa e che l'unica soluzione sarebbe venuta da una maggiore integrazione», salvo concentrarsi invece solo sulla politica nazionale. Per lo Spiegel oggi la perdita di fiducia nell'euro «è totale» e i danni «irreparabili».

Opinioni differenti per schieramenti politici opposti. Come in Italia, la sinistra social-comunista tedesca ( Die Linke ) tifa per Tsipras. I Verdi, anch'essi all'opposizione, hanno addirittura minacciato di ricorrere alla Corte costituzionale contro la proposta del ministro delle Finanze e falco del rigore Wolfgang Schaeuble di estromettere la Grecia dall'euro per un periodo di cinque anni.

Mentre i tedeschi si interrogano su chi abbia ragione - e mentre la popolarità di Schaeuble schizza al massimo nei sondaggi - resta l'amarezza di oltre 300mila immigrati greci divisi, al pari di quelli italiani, fra quelli giunti durante il boom degli anni '60 e '70 e quelli arrivati in Germania solo in anni recenti.

«Potrei sbagliarmi», racconta Chris Paitazoglous, 30 anni, a Berlino dal 2004, ricercatore presso la Technische Universität Berlin, «ma gli immigrati vecchi sono più vicini alle ragioni dei conservatori, i giovani a quelle di Tsipras. Tutti però viviamo con frustrazione il modo in cui la stampa tedesca tratta la Grecia. A tutti interessava l'esito del referendum. A nessuno le ragioni che hanno portato a organizzarlo».

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