"Si tratta di riconoscere che l'Italia di oggi e del futuro è formata anche da queste persone, da questi nuovi giovani e questi nuovi italiani che stanno crescendo". La Cei torna alla carica. In un'intervista a inBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane, il nuovo direttore della Fondazione Migrantes don Gianni de Robertis entra a gamba tesa sul dibattito (già di per sé infuocato) sulla legge che regala la cittadinanza ai figli degli immigrati clandestini nati in Italia. "Penso che questo sarà un passo avanti per il nostro Paese", dice senza troppi mezzi termini chiedendo così ai politici cattolici di votare a fabore dello ius soli.
Non è la prima volta che i vescovi chiedono al parlamento di far passare la legge sulla cittadinanza scritta dal Partito democratico. Legge che piace molto anche a papa Francesco e che, invece, trova contrari il centrodestra e la maggior parte degli italiani. "Sappiamo tutti - spiega don de Robertis - che la cittadinanza non è automatica perché chiede un ciclo di studi e che i genitori siano da tempo nel nostro Paese". Eppure la Cei vorrebbe che per legge venisse regalata la cittadinanza a tutti i figli di immigrati clandestini nati in Italia. "La questione migratoria - ha continuato il direttore di Migrantes - non dobbiamo restringerla soltanto nella vicenda di coloro che arrivano sulle nostre coste. Per esempio questi bambini a cui si vorrebbe riconoscere la cittadinanza italiana è tutta un'altra storia rispetto ai barconi che arrivano".
L'intervento della Cei si inserisce in un clima già molto rovente che rischia di infiammare il Paese. "Essere di sinistra non vuol dire cantare Bella ciao fuori di qui - dice Matteo Renzi a Trani presentando il suo libro - vuol dire approvare lo ius soli". Se il Pd dovesse andare in fino in fondo, però, rischia una vera e propria insurrezione politica. "Spero che la sinistra la porti avanti il più possibile perchè accadrà una rivoluzione in Italia", commenta Paolo Romani, presidente dei Senatori di Forza Italia, ad Atreju, la festa di Fratelli d'Italia.
Per Giorgia Meloni si tratta di "una legge vergognosa", "una norma che modifica in maniera radicale il fulcro della società italiana". "Se dovesse passare - promette il leader della Lega Nord, Matteo Salvini - vogliamo raccogliere un milione di firme per cancellarlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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