L'insulto di Nardella agli ebrei: disco nella "sala dei deportati"

Nardella ha affittato la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi per una serata da discoteca. Ma la sala è dedicata agli ebrei deportati dal nazifascismo in Germania. Scoppia la polemica

L'insulto di Nardella agli ebrei: disco nella "sala dei deportati"

Firenze calpesta la memoria dei deportati. Dario Nardella ha affittato la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi per una serata da discoteca. Non una sala qualunque, ma quella che, da qualche anno, accoglie la targa che ricorda i deportati toscani in Germania durante la seconda guerra mondiale. "Si è trattato di una distrazione colpevole che non si ripeterà più", è corso a scusarsi Nardella.

Un gruppo di persone festanti, agghindate a festa secondo un preciso dress code dettato dagli organizzatori, che bevono e si divertono davanti ad una targa che vorrebbe contribuire a fare memoria. La serata, tenuta nell'ambiente mediceo dell'edificio che ospita la sede della Città metropolitana lo scorso venerdì, è stata organizzata da Pop Up, associazione che ha curato la parte musicale della manifestazione "Bacio al Piazzale" ideata dal sindaco di Firenze per celebrare San Valentino. "Sono intrecci e legami che fanno fare soldi. Si trasforma in discoteca una sala di Palazzo Medici Riccardi - attacca il consigliere comunale di Sel Tommaso Grassi - è una 'permuta' per la festa di pedonalizzazione e di San Valentino al Piazzale Michelangelo". Non è, infatti, dato sapere quanto è costata la serata e, soprattutto, dove siano finiti i soldi. "Servivano per finanziare la vetrina al piazzale di Nardella? - tuona Grassi - ancora una volta si svendono luoghi istituzionali e storici in cambio di sponsorizzazioni e appoggi. Firenze merita molto di più di questo".

La targa è quella inaugurata il Giorno della Memoria di quattro anni fa, il 27 gennaio del 2012, e ricorda i 1.822 deportati della Regione Toscana. Si tratta di 857 ebrei e 965 politici, indicati in ordine alfabetico. I sopravvissuti si possono distinguere notando un asterisco prima del nome, e corrispondono al 9% di ebrei e al 30% di politici. Un monito, per ricordare quella immane tragedia. Quel naufragio dell'umanità.

"Ma che città è Firenze? - si chiede ora l'Aned, l'associazione dei deportati - la città che ha appena accolto il Memoriale degli italiani ad Auschwitz all'Ex3 di Gavinana e che si candida ad essere la Capitale italiana della Memoria. O la città dove è possibile animare un festoso aperibar con vista targa deportati? Quanto cattivo gusto, quanto di macabro c'è in tutto questo?".

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