L'intesa tra Fi e la Lega: testo contro il coprifuoco

La crociata di Salvini sugli orari fa infuriare il Pd e l'ex premier Conte. Anche Fdi dà battaglia

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini

La sortita corsara di Matteo Salvini contro il coprifuoco scatena le ire di Pd e Cinquestelle. Lo scontro non si placa. L'affilato botta e risposta del leader leghista con Enrico Letta continua ad animarsi di repliche e controrepliche, ma anche Giuseppe Conte entra nella disputa tra «alleati», cercando di mettere in difficoltà i ministri leghisti. E nel frattempo si muove tutto il centrodestra. «Lega e Forza Italia - fanno sapere alcune fonti - sono al lavoro con spirito costruttivo per un ordine del giorno finalizzato alla cancellazione del coprifuoco».

Quel che è certo è che - come raccontano fonti leghiste - il leader della Lega non è affatto intenzionato ad abbassare le armi e a rinunciare alla raccolta di firme online contro il coprifuoco, arrivata a toccare nel tardo pomeriggio quota 76.817. «Andrà avanti, è una battaglia popolare che dà voce ai nostri elettori», raccontano. Anche perché, filtra sempre da ambienti leghisti, Mario Draghi ha già fatto intendere che tra poche settimane, una volta approvato il Pnrr, verrà modificato l'orario e portato almeno alle 23. La Lega, peraltro, si muove in asse con la conferenza delle Regioni ora guidata da Massimiliano Fedriga e con una maggioranza di centrodestra. La richiesta, insomma, oltre che politica è anche istituzionale.

Il centrosinistra, comunque, sull'antisalvinismo ha l'occasione per compattarsi. Nel filo diretto con gli iscritti, Enrico Letta parla di «campagna ben al di là della normale discussione politica. Quando si tocca un tema come quello della petizione contro la decisione del governo di cui fa parte», attacca Letta, «poi succede che la Meloni presenta un ordine del giorno che va votato e vedremo quale sarà il comportamento di Salvini». Parole che arrivano a poche ore dal primo aut-aut: «Se Salvini non vuole stare nel governo, non ci stia». La risposta di Salvini non si fa attendere: «Non puoi dire a un barista o a un ristoratore torna a lavorare a cena, ma alle 21.59 fai alzare chi si sta bevendo il caffè. Il buonsenso va oltre il decreto. Noi siamo al governo non per fare scena muta ma per portare le nostre idee».

A gettare benzina sul fuoco c'è anche l'ex premier Giuseppe Conte, oggi leader M5s. «Cosa faranno adesso i ministri leghisti? Si accoderanno ad apporre le proprie firme alla iniziativa propagandistica contro il coprifuoco oppure si dissoceranno? Immagino che tutti i cittadini vorrebbero idealmente firmare ma i cittadini pretendono dai propri governanti trasparenza e correttezza. Bisogna scegliere da che parte stare: se da quella di chi soffia sul fuoco o da quella di chi si rimbocca le maniche per spegnere l'incendio».

E Salvini replica ad entrambi: «La domanda è una: ma Letta e Conte che minacciano e insultano, si fidano degli italiani oppure no? Possiamo restituire a donne e uomini la libertà di uscire e lavorare, di giorno e di sera, almeno nelle Regioni gialle e sotto controllo, o teniamo tutti in casa ad oltranza?»

Fratelli d'Italia, naturalmente, prova ad attirare la Lega sul terreno del proprio ordine del giorno. «Ho sottoscritto la petizione popolare degli amici della Lega per abolire il coprifuoco, perché la proposta del partito di Salvini chiede la stessa cosa che Fdi ripete da tempo: va eliminata una misura inutile, che non limita i contagi ma solo la libertà d'impresa e dei cittadini. Per questo invitiamo tutti i deputati a votare il nostro Ordine del giorno per cancellare questo provvedimento illogico» dichiara il capogruppo Francesco Lollobrigida. Chi annuncia la propria adesione è Giovanni Toti. «Non avremo nessuna difficoltà a sostenere» l'odg annunciato dalla leader di Fdi Giorgia Meloni.

È un odg giusto e legittimo e lo dice un governatore che non è tacciabile né di imprudenza né di negazionismo visto che ho chiuso province con livelli preoccupanti di Covid e i ristoranti a Sanremo durante il festival».

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