"L'Italia non è solo degli italiani". Fini fa pure il tifo per lo ius soli

Adesso Gianfry dà lezione alla destra: "Avrebbe dovuto votare la riforma della cittadinanza". Ma viene deriso su Twitter

Gianfranco Fini alla convention ''Partecipa''
Gianfranco Fini alla convention ''Partecipa''

"L'Italia non è solo degli italiani ma anche di chi vi nasce e ci vive e la ama anche se non è la terra dei padri". A festeggiare per la riforma della cittadinanza italiana non c'è soltanto la sinistra. Il cinguettio che sta indignando il centrodestra non arriva dal deputato dem Khalid Chaouki né tantomeno dall'ex ministro all'Integrazione Cecile Kyenge. E neppure dal presidente della Camera Laura Boldrini che ogni due per tre si lascia andare a tirate buoniste. Il tweet in questione porta la firma dell'ex leader di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini. Che, oltre a tifare per lo ius soli, sale in cattedra a bacchettare il centrodestra: "Avrebbe dovuto votare la riforma della cittadinanza".

Lo ius soli non solo svende la cittadinanza ai figli degli immigrati, ma trasforma il Belpaese nell'eldorado d'Europa. Nel centrodestra solo Fini ha applaudito la riforma della sinistra. Forse perché il "cognato" di Giancarlo Tulliani da tempo non bazzica più la galassia del centrodestra. Nemmeno il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, nonostante abbia votato la legge insieme al Pd e al Sel, ha avuto il coraggio di commentarla. "C'è di buono che l'uomo è coerente - commenta Carlo Fidanza di Fratelli d'Italia - questa cazzata la pensava quando mandò a ramengo la destra italiana, lo pensa anche oggi che stiamo cercando di ricostruirla. Per fortuna senza di lui".

Nonostante l'elettorato di centrodestra ha preso bene il tweet di Fini. I più sobri lo apostrofano con una selva di "Vergogna!". "Detto da chi è il padre della Bossi-Fini fa un certo effetto...", fa notare Marco. "A te di destra è rimasta solo la mano - fa eco Grazia - forse". E ancora: "Mancavi solo tu infame traditore del tuo partito e degli elettori.

La cittadinanza va conquistata". E qualcuno gli ricorda pure: "La terra dei padri, la Fede immortal, nessuno potrà cancellar". Ma le parole del Domani appartiene a noi Fini le ha dimenticate. Ormai da tempo.

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