Adesso l'opposizione si aspetta una fase due in cui non ci sarà più spazio per bluff superficiali e per inutili messe cantate. Fallita l'esperienza della cabina di regia («per mancata collaborazione proprio del governo» lamentano i leader di centrodestra) l'opposizione riparte dalla rinascita economica del Paese. Più urgente quanto più drammatica. E si appella, come fa Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, all'autorità del presidente della Repubblica affinché vigili sul corretto confronto tra maggioranza e opposizione nella gestione dell'emergenza. «Di fronte alla nostra disponibilità - ha spiegato domenica sera al Tg5 - non abbiamo trovato lo stesso atteggiamento da parte della maggioranza e del governo. Non hanno accettato i nostri emendamenti, hanno messo la questione di fiducia e per finire il premier si è abbandonato ad attacchi personali durante una comunicazione istituzionale. Da presidente del Consiglio non l'avrei mai fatto».
Ieri è intervenuta anche Mariastella Gelmini, capogruppo azzurro alla Camera, per sottolineare la lentezza dell'azione di governo, che tra tutti i difetti è quello più pericoloso. La fase due, ricorda la parlamentare di Forza Italia, non può iniziare a chiacchiere. La Gelmini non entra nel merito delle qualità delle personalità scelte per affiancare Colao nella squadra che deve suggerire le modalità della ripresa, però sottolinea che a tutt'oggi ancora non si è fatto nulla. «Stiamo registrando - dice - un ritardo che ci farà perdere tempo prezioso e che annullerà il relativo vantaggio competitivo che ci ha dato la sventura di essere stati colpiti per primi dal virus in Europa. A cominciare dai dispositivi di sicurezza individuali per i lavoratori, dalle scelte relative all'utilizzabilità o meno dei test sierologici, per proseguire con tutta la tematica dell'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, delle modalità di ingresso e lavoro nelle aziende, della sostenibilità economica della ripartenza».
Anche la Lega sottolinea la lentezza di intervento del governo e in una nota ricorda tutti i punti dolenti di una crisi per affrontare la quale ancora non si è ancora fatto niente di concreto. «Gli italiani devono essere garantiti - spiega la nota diffusa dal Carroccio - sulle forniture di mascherine protettive e sul pagamento della cassa integrazione in tempi decenti e non fra settimane». «Se l'obiettivo di sconfiggere il virus è comune, la smettano di insultare e di aspettare dall'Europa un aiuto che non arriva da un mese, e che ancora non arriverà - sottolinea la nota -. Altro che Mes più o meno leggero, inserito nel pacchetto approvato di recente dall'Eurogruppo a Bruxelles alla presenza del governo italiano».
A sottolineare la debolezza non solo dell'azione di governo ma anche la tenuta dello stesso è Giorgia Meloni.
La leader di Fratelli d'Italia ha infatti sottolineato che il fuoco ad alzo zero con cui in questi ultimi giorni il premier ha attaccato le opposizioni è quanto meno fuor di luogo vista la situazione. «Questo tentativo di Palazzo Chigi di mantenere una rissa costante con le opposizioni è un gioco irresponsabile al quale non ci prestiamo. Risponda piuttosto sul merito quando cita il Mes».
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