Lui pestato, lei stuprata Incubo a Milano: caccia a uno straniero

I due 20enni aggrediti mentre erano appartati in una strada isolata. Si cerca un sudamericano

Lui pestato, lei stuprata Incubo a Milano:  caccia a uno straniero

Milano Due ragazzi. Lui, 23 anni, originario del Pavese; la fidanzata, di tre anni più giovane, vive a Milano. Due studenti universitari innamorati. Potremmo quasi immaginarceli da lontano, a bordo della Fiat Punto di lui, una vettura semi nascosta dall'oscurità di una strada che confina con i campi, parallela a via Ripamonti, a due passi dal commissariato di polizia di via Chopin, zona sud della città (guarda il video).

Un luogo che alla giovane coppia deve essere sembrato sicuro oppure, chissà, la sicurezza era l'ultimo dei loro pensieri. Eppure l'ennesima violenza sessuale a Milano sarebbe avvenuta proprio qui, lunedì poco prima di mezzanotte, nel silenzio dell'isolamento cercato e trovato dai due per appartarsi e isolarsi dal mondo circostante. Un momento romantico e di passione trasformatosi nel giro di pochi, spaventosi attimi, in un vero e proprio incubo. I fidanzati infatti, come racconteranno loro stessi più tardi ai carabinieri di Milano che in queste ore si stanno occupando del caso, sono stati rapinati da uno straniero che, indispettitosi per una serie di circostanze che poi spiegheremo, ha prima picchiato il giovane e quindi stuprato la sua ragazza, scappando poi a bordo della Punto e abbandonando la coppia in mezzo ai campi.

I militari dell'Arma che indagano sul caso e la Procura ci vanno, come sempre in questi frangenti, molto cauti. Gli elementi oggettivi in loro possesso per ora riguardano solo il racconto dei ragazzi. Certo, non è poco e per il momento gli inquirenti pare non abbiano motivi per ritenere che la coppia abbia inventato, seppure in parte, una vicenda tanto terribile, anche perché si tratta davvero di due persone perbene. Tuttavia in questo preciso caso non saranno utili alle indagini gli esami fatti nell'immediato sulla ragazza, all'arrivo dei soccorsi portata subito alla clinica «Mangiagalli» e soccorsa dal personale specialistico dell'Svsd (Soccorso violenza sessuale e domestica): la ventenne, al momento dell'aggressione e dello stupro aveva infatti appena avuto rapporti sessuali con il fidanzato e le tracce di una violenza in questi casi purtroppo sono molto più difficili, se non impossibili, da riconoscere.

Ad aver assalito lei e il fidanzato sarebbe stato un giovane uomo di origine sudamericana, armato di pistola e coltello. Che, dopo essersi avvicinato alla vettura sulla quale la coppia si era appartata, ha bussato sui vetri appannati sbattendoci contro l'arma. Ci sono voluti una manciata di secondi ai ragazzi per comprendere che stavano per essere vittime di rapina. Tra lo stupore, la paura, l'incapacità di capire cosa poter fare veramente e come salvare la pelle, gli studenti sono stati fatti scendere dalla Punto semi nudi, quindi il malvivente si è fatto consegnare portafogli e telefonini.

A quel punto, tutto precipita. E in maniera vertiginosa e abietta. Il balordo pretende infatti di prelevare denaro immediatamente con il bancomat delle sue vittime, facendosi spifferare i codici. I ragazzi però nell'immediato negano di volerli svelare a quell'uomo che ha già abusato della loro intimità, della loro vita.

Non ci sarà alcuna trattativa: davanti al loro primo e solo diniego, il sudamericano picchia a sangue il giovane, quindi, dinnanzi a lui abusa della sua ragazza. Dopo lo stupro l'uomo minaccia nuovamente la coppia, quindi sale sulla Punto e fugge nell'oscurità; i ragazzi si stringono l'una all'altro, piangono. E dopo un po' si avvicinano alle abitazioni per lanciare l'allarme.

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