Simonetta CaminitiLa pietra d'inciampo più comune è la matematica. Ma gli studenti di buona parte del mondo non se la cavano granché neanche con le letture e con le scienze. Lo svela un rapporto sul rendimento a scuola dei 34 Paesi dell'Ocse (che includono l'Italia e parte dell'Europa, ma arrivano in Corea e Nuova Zelanda, passando per gli Usa): più di un ragazzo su quattro, di età non superiore ai quindici anni, ha lacune importanti nelle discipline scolastiche di base. Come vanno le cose in Italia? Il 25% dei nostri studenti ha gravi deficit in matematica, il 19,5% in lettura e il 18,7% nelle scienze. I numeri peggiori (23%, 18% e 17,8% in ciascuno dei tre settori) inquadrano perciò l'Italia nella zona peggio istruita della classifica dei Paesi avanzati. Ma qualcosa ci salva in calcio d'angolo: nella ricerca «Low Performing Students: Why They Fail and How to Help Them Succeed» (Studenti con basso rendimento: perché falliscono e come possiamo aiutarli), l'Italia rientra (assieme a Germania, Portogallo e Russia) tra i Paesi che hanno compiuto i più significativi progressi nell'accrescere la preparazione dei propri 15enni. «L'Italia ha fatto decisamente progressi - commenta Francesco Avvisati, economista Ocse tra gli autori dello studio - è cambiato l'intero contesto culturale. Anche l'introduzione di test standardizzati permette agli insegnanti di fare valutazioni rispetto a standard internazionali assoluti». Non siamo certo i primi della classe: ma a rimboccarci le maniche e ridurre le lacune siamo un piccolo record.La percentuale italiana di studenti sotto il «livello 1» in matematica (quelli che non raggiungono nemmeno il livello minimo nella scala dei test Pisa-Invalsi tra 1 e 6) è scesa dal 13% del 2003 al 9% del 2012: e quelli del livello 1 è passata dal 19% al 16%. Ma cosa significa avere gravi carenze, in concreto, quando per esempio si parla di lettura? Il «livello 1», nella lettura di un testo, equivale al solo saper leggere. Il livello 2 prevede invece leggere e apprendere. Un pericolo in agguato per Paesi come il nostro, in cui la matematica non va d'accordo con gli studenti, potrebbe essere un futuro con scarsissime competenze economiche. Per lo studio, il rendimento è peggiore dove scarseggiano appartenenza alla scuola, costanza e autostima.
Ecco perché siamo tra i primi in classifica tra gli studenti che marinano le lezioni. La ricetta per riuscire, al contrario, una salda capacità di fare gruppo, olio di gomito a volontà: ma anche un'attenzione più vivace agli studi spendibili nel nostro attuale mercato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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