Ne fa una questione di logica, Mario Monti: l'ex premier se la prende con Matteo Renzi, reo di aver bollato come "accozzaglia" il fronte del No di cui fa parte, fra gli altri, anche il fondatore di Scelta Civica.
Il Loden pubblica oggi in prima pagina sul Corriere della Sera una lunga lettera in cui ribadisce a vario titolo la stessa tesi per un congruo numero di battute: Palazzo Chigi perde tempo a puntare il dito contro l'eterogeneità della pletora di partiti e leader contrari alla riforma costituzionale poiché "è nella natura stessa del referendum l'aggregare i Sì e i No secondo l'opinione che si ha sulla questione sottoposta al voto". Si tratterebbe quindi di una definizione "contraria alla logica".
Come a dire: il primo ministro ha scoperto l'acqua calda. Monti (che peraltro non perde occasione per rispedire al mittente le accuse di eccessive acquiescenza all'Europa in materia economica nei mesi in cui era al governo) non si accorge però di prestare involontariamente il fianco a una critica molto simile a quella che lui stesso muove a Matteo Renzi.
Se è naturale che un referendum - specie in assenza di quorum - mobiliti gli schieramenti politici secondo la logica dell'aut-aut, è prevedibile che un premier, specie se abituato a parlare con franchezza come quello attualmente in carica, tenti di sminuire i propri avversari anche tramite un lessico non proprio istituzionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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