Perché Renzi è tentato di rinviare il voto a Roma

La decisione definitiva, in verità, non arriverà prima di febbraio, quando Matteo Renzi potrà finalmente valutare con cognizione di causa quali saranno gli effetti del Giubileo

Perché Renzi è tentato di rinviare il voto a Roma

L a decisione definitiva, in verità, non arriverà prima di febbraio, quando Matteo Renzi potrà finalmente valutare con cognizione di causa quali saranno gli effetti del Giubileo. Dovesse filare tutto liscio, infatti, il premier è pronto a intestarsene i meriti e cavalcare il successo dell'Anno Santo in campagna elettorale, seguendo esattamente lo schema Expo. Ma Roma non è Milano e che ci siano degli intoppi, più o meno gravi, è quantomeno possibile. Così - raccontano i bene informati di Palazzo Chigi - Renzi non avrebbe ancora escluso di far saltare il banco e, proprio con la scusa del Giubileo in corso, rinviare le elezioni per il Campidoglio. Una mossa azzardata, certo.

Ma, come spiegò ad ottobre il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, «tecnicamente possibile». Serve solo un decreto ad hoc del Consiglio dei ministri e, appunto, il pretesto dell'Anno Santo, magari argomentando che ragioni di ordine pubblico consigliano di non sovraccaricare Roma con una campagna elettorale e delle elezioni proprio mentre è invasa dai pellegrini con tutti i relativi problemi legati alla sicurezza. Uno scenario, questo, che sembrava essere stato archiviato due mesi fa, quando fu lo stesso Renzi a prendere le distanze dall'ipotesi rinvio. Che è invece più che mai plausibile. Anzi, potrebbe essere proprio questa la mossa con cui il premier potrebbe depotenziare la tornata amministrativa di giugno, visto che tutti i sondaggi continuano a dare per possibile un successo dei Cinque Stelle a Roma. Che per il premier sarebbe una iattura ben peggiore della vittoria di un candidato di centrodestra, visto che la notizia di un successo di Beppe Grillo a Roma - peraltro con tutti i riflettori puntati sul Giubileo - farebbe il giro del mondo in un attimo, con buona pace di Renzi e della sua immagine vincente.Così, ci sta che in queste settimane Palazzo Chigi abbia un approccio molto prudente verso il Vaticano. Una mossa simile, infatti, avrebbe bisogno di una sponda Oltretevere, una legittimazione anche solo di fatto e non formale. Già questo aiuterebbe molto a rintuzzare la scontata valanga di proteste che arriverebbero dal centrodestra e dai grillini.

E forse è per questo che il governo - fatto salvo il sottosegretario Benedetto Della Vedova - ha scelto di non esporsi sulla vicenda Vatileaks e sull'assurdo processo ai giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi.

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