"Cambiare la riforma costituzionale? Tornare al Senato elettivo? Per me si può fare. Fu Errani, ossia un uomo di Pier Luigi, a dire no. A me va benissimo. Non credo sia un punto fondamentale. L'importante è che si abbandoni il bicameralismo paritario". Dopo la spaccatura sull'Italicum, il premier Matteo Renzi prova a trattare sulla riforma costituzionale. All'assemblea Pd, dichiara in un colloquio con Repubblica, "è apparso chiaro a tutti che la minoranza la guida Bersani. E Pier Luigi ha aperto la trattativa. Ha aperto sul Senato, sull'articolo 2 della riforma".
Renzi si dice "tranquillo" sull'Italicum. "I voti ci saranno in ogni caso", anche con il voto segreto: "una parte di Forza Italia non si tirerà indietro". Per il segretario del Pd "sono una quarantina quelli davvero pronti a fare le barricate. Ma la mia impressione - dice - è che i critici siano comunque divisi tra di loro. Ieri ho visto almeno quattro anime diverse dentro la minoranza. C'è Cuperlo che non so cosa farà ma i cuperliani alla fine voteranno la riforma. Poi c'è Speranza che si è immolato e alcuni dei suoi sono stati tra i più duri perché hanno preso gli ordini da D'Alema. Anzi qualcuno a mezza bocca diceva: meglio se lascia. Quindi c'è un 'corpaccione' ampio che non ha alcuna voglia di andare alle elezioni e infine ci sono i bersaniani. E lì la cosa si fa interessante perché c'è un elemento di novità: la minoranza la guida Bersani", che "ha aperto la trattativa". Nel colloquio Renzi difende l'Italicum: "Il doppio turno senza l'apparentamento - evidenzia - ci permette di abbandonare per sempre quella specie di consociativismo veterodemocristiano che ci ha accompagnato anche negli ultimi anni".
I bersaniani però rispondono: "Renzi scopra le carte e al ritorno dagli Usa faccia capire bene come intende cambiare la riforma costituzionale del Senato". Questa la posizione dei bersaniani riferita dall'area della minoranza interna del Pd, dopo il colloquio del premier con Repubblica. Sulle dichiarazioni di Renzi è intervenuto anche il senatore Pd Vannino Chiti: "Vedremo se all'apertura politica fatta oggi da Renzi - certo positiva - seguiranno atti coerenti.
Come è noto la mia preferenza è quella di far eleggere i senatori dai cittadini, in concomitanza con le elezioni dei Consigli regionali. Il Senato non dovrà comunque più dare la fiducia ai governi nè avere l'ultima parola sulla gran parte delle leggi. Del resto non si costituirebbe nè scioglierebbe con un'unica elezione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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