Sono tanti i curriculum messi online ieri, 209. Tanti quanti i volti che vorrebbero essere il candidato ufficiale del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni comunali a Roma. E tra di loro c'è anche un nome, quello di Antonio Caracciolo, la cui storia sta scatenando un acceso dibattito in rete.
Sessantacinque anni, professore all'Università La Sapienza, Caracciolo è candidato per il Municipio XI. Ma il suo volto è più noto perché, nel 2009, disse che l'Olocausto non era altro che una "leggenda", una sorta di favola del Novecento, come quelle camere a gas "mai provate", almeno a sentire il suo punto di vista.
Caracciolo disse che l'Olocausto è in realtà una storia costruita su "verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio", al solo scopo di "colpevolizzare moralmente i popoli vinti". Parole che, ora che vuole un posto nella politica capitolina, nel Movimento 5 Stelle hanno acceso la polemica.
Un dibattito abbastanza forte da convincere il Movimento a fargli fare un passo indietro, con una mail di sospensione che dovrebbe arrivare in queste ore. "La libertà di opinione è importante - spiegano fonti grilline ad AdnKronos - ma ci sono drammi nella nostra storia su cui non si possono avere dubbi. L'olocausto è uno di questi".
E se Roberta Lombardi gioisce ("Pubblicare tutto online prima del voto
funziona") la pensa diversamente Roberto Giachetti, uomo del centrosinistra, che a Corriere Live dice: "Questa è la dimostrazione plastica che non si risolvono i problemi con l'esibizione del certificato penale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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