Roma, la Raggi spende 12 milioni per i campi rom

A Roma la chiusura dei campi rom sembrano un miraggio. Anche con i Cinquestelle al governo del Campidoglio

Roma, la Raggi spende 12 milioni per i campi rom

A Roma la chiusura dei campi rom sembrano un miraggio anche con i Cinquestelle al governo del Campidoglio. La giunta di Virginia Raggi, nei primi cento giorni, non sembra avere in mente di smantellare i campi esistenti ma, anzi, il Comune di Roma ha indetto un bando di gara per aprirne uno nuovo.

Un altro bando servirà per stanziare i soldi per la gestione dei sei campi ancora attivi con le stesse misure bocciate dal Tar alcuni anni fa, mentre i fondi europei per l'applicazione della Strategia di Inclusione, come si legge su Romatoday, sono ancora nel cassetto. Ad analizzare la drammatica situazione è è l'associazione 21 Luglio, che già nel 2014 svelò il "sistema campi" che, poi, è uno dei filoni principali dell’indagine Mafia Capitale. Il presidente dell'associazione, Carlo Stasolla, spiega che:“dopo che nel 2015 erano state azzerate le risorse per la gestione dei campi rom, con la nuova amministrazione si sta riattivando un flusso economico di 12 milioni di euro" . L’8 luglio scorso il dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale ha indetto una gara "per il reperimento di un’area attrezzata" per soli rom. Chi parteciperà dovrà mettere a disposizione lo spazio "per l’accoglienza e soggiorno temporaneo di 120 nuclei familiari di cui 109 attualmente ospiti presso il Villaggio River". L'appalto avrà un importo complessivo di 1 milione e 549mila 484 euro e ha decorrenza dal 1 ottobre 2016 fino al 31 dicembre 2017. Il XV municipio, zona Roma Nord, guidato da un presidente pentastellato, ha tentato con una mozione di chiedere il ritiro del bando, ma dal Campidoglio l'atto è stato bocciato lo scorso 9 agosto. L’altro bando, aperto il 20 settembre, ha un importo che supera i 6 milioni di euro e riguarda la gestione di sei baraccopoli istituzionali, i cosiddetti villaggi.

"Si sta riformando l’humus nel quale è cresciuto il sistema campi di Mafia Capitale" attacca Stasolla. "Come mosche sul miele alcune organizzazioni - prosegue il presidente dell’associazione 21 luglio - che fino al 2014 operavano attorno alla fiorente economia del sociale che si muoveva attorno ai campi, alcune delle quali hanno visto i loro presidenti indagati o arrestati, potranno rientrare dalla finestra, dopo che le vicende successive a Mafia Capitale le avevano fatte uscire dalla porta". I 4,4 milioni di euro di fondi europei, dedicati all’attuazione delle strategie di inclusione con una delibera di giunta del 28 ottobre 2015 sono ancora da sfruttare, mentre la delibera di iniziativa popolare "Accogliamoci", con la richiesta di chiusura dei villaggi, deve essere ancora discussa in Assemblea capitolina.

"In piena campagna elettorale – conclude il presidente Stasolla – Virginia Raggi parlò di superamento dei campi. Le idee e le risorse non mancano e con 12 milioni di euro il problema potrebbe essere aggredito alla radice.

Chi ha interesse a che ciò non avvenga? Ci sembra invece di assistere a un film già visto fatto di azioni confuse e contraddittorie, di proclami e di bandi milionari. In tale contesto risulta elevato il rischio di veder riaffiorare i nomi di quanti nel passato hanno lucrato illegalmente attorno alla questione rom".

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