Angelo Amante
Roma L'Unità rottamata. Da Matteo Renzi, che assediato dentro il partito Democratico dà il colpo di grazia all'ormai defunto organo di partito. Il segretario ha deciso di rimpiazzare lo storico quotidiano della sinistra con un giornale digitale, Democratica. Il responsabile sarà Andrea Romano, deputato ex di Scelta civica e già condirettore de l'Unità. È la pietra tombale sull'antica voce del Pci, che da tempo non va più in edicola dopo il maldestro tentativo di salvataggio proprio ad opera dell'ex premier. Il giornale ha sospeso le pubblicazioni anche in digitale lo scorso 3 giugno, due anni esatti dopo la rinascita voluta da Renzi. La storica testata sarà sostituita da un foglio gratuito da scaricare ogni pomeriggio dal sito del Pd o dall'app «Bob». Otto pagine in pdf a uso e consumo del gruppo dirigente. Per i giornalisti de l'Unità, oltre al danno c'è pure la beffa: Democratica sarà a disposizione anche su unità.tv, sito internet gestito dal Pd attraverso fondazione Eyu, che possiede il 20 per cento del quotidiano fondato da Antonio Gramsci.
Del nuovo progetto editoriale ha parlato ieri pomeriggio lo stesso Renzi, che ha aperto l'assemblea nazionale dei circoli Dem a Milano. «Oggi è nato un foglio di collegamento digitale», ha annunciato il segretario su Facebook. Il comitato di redazione de l'Unità ha commentato l'operazione con un comunicato al vetriolo: «Il Pd lancia il suo nuovo quotidiano online senza ancora aver fatto nulla di concreto per garantire ai dipendenti del nostro giornale gli ammortizzatori sociali». I lavoratori, senza stipendio da due mesi, lanciano accuse pesanti: «L'ipocrisia è caduta definitivamente. Il Pd ha seppellito il destino di 35 famiglie». Durissimo anche l'ultimo direttore Sergio Staino, che se la prende con Romano: «Hanno fatto tutto di nascosto, preparando questa iniziativa assieme al mio ex condirettore, che avevo allontanato perché rappresentava l'antigiornalismo in persona. Mi ha fatto difficoltà ogni volta che c'erano da pubblicare pezzi critici nei confronti di Renzi». Critiche rispedite al mittente dallo stesso Romano, che ha invitato Staino ad ammettere di aver «fallito come direttore».
Lorenzo Guerini, braccio destro del leader, ha provato a smorzare le polemiche: «Siamo attenti alla situazione di quei giornalisti». Ma del Pd il personale de l'Unità non vuole più saperne: la redazione del quotidiano è attesa oggi alla kermesse romana di Giuliano Pisapia.
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