Sarkozy vince Ma col programma della Le Pen

Attacca l'Europa, fa il duro con gli immigrati, evoca il nazionalismo. Così l'ex presidente si è ripreso il partito

É un ritorno, anche se non proprio al massimo. L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha già ripreso possesso ieri del vecchio ufficio nella sede parigina del suo partito, l'Ump, dove tra ieri, oggi e domani ha incontrato e incontrerà tutti i pesi massimi del centro destra. A due anni dalla sconfitta elettorale contro il socialista François Hollande, sabato Sarkozy ha riconquistato alle primarie la guida del movimento.

Ha ottenuto il 64,5% dei voti, una cifra lontana dall'85% di consensi di dieci anni fa, quando nel 2004 cominciava la corsa culminata con l'entrata all'Eliseo nel 2007. Così, quei numeri un po' risicati e l'assenza dalla competizione interna dei suoi più combattivi rivali - gli ex primi ministri Alain Juppé e François Fillon - hanno colorato i titoli dei giornali francesi, a destra e a sinistra. Dal leader «bling-bling» delle cronache del passato si è arrivati all'«ipo-presidente» della prima pagina di Libération , un politico che ha perso il tocco magico. La strada è in salita per l'ex presidente. Nonostante continui ad attirare l'attenzione del pubblico - la sua intervista televisiva di domenica sera su TF1 è stata seguita da oltre otto milioni di francesi - secondo un recente sondaggio BVA è sostenuto soltanto dal 23% della popolazione, mentre il sindaco di Bordeaux, suo ex ministro e probabilmente rivale interno per le presidenziali del 2017, Alain Juppé, piace al 57% della popolazione.

Se Nicolas Sarkozy ha detto subito dopo il voto di sabato di voler ricompattare dietro di sé il partito, i prossimi mesi potrebbero esacerbare divisioni. L'ex premier Jean-Pierre Raffarin ha già incontrato il nuovo-vecchio capo dell'UMP e assieme ad altri ha declinato l'invito a formare attorno a Sarkozy una sorta di club di ex primi ministri. «Un comitato di vecchi rincoglioniti», ha tagliato corto Fillon, che come Juppé non nasconde le sue aspirazioni presidenziali. A Sarkozy non mancano rivali interni, scrive le Figaro : Juppé ha dalla sua parte l'opinione pubblica, Fillon il programma e Bruno Le Maire, giovane politico che ha sfidato l'ex presidente nelle primarie, rappresenta il nuovo. Mai «sottovalutare» il politico Sarkozy, scrive però il direttore dell' Huffington Post francese, Anne Sinclair, che ha definito il week-end passato un «week-end della destra».

Se sabato è stato eletto il nuovo presidente del centro destra, il giorno dopo a Lione - senza una vera battaglia - Marine Le Pen ha preso la guida del Front National. E gli analisti politici in Francia, assieme ai giornali, iniziano a parlare per il 2017 di un possibile scenario 2002, quando l'inaspettato successo del padre di Marine, Jean-Marie Le Pen, portò il Front al ballottaggio con Jacques Chirac. Ad evocarlo è la stessa leader: «Andremo al secondo turno nel 2017». Così, anticipando una possibile sfida di questo tipo, da mesi Sarkozy ha deciso di tentare la via dell'erosione di consensi a destra. Nei suoi comizi, nelle sue apparizioni l'ex presidente attacca l'Europa e la sua burocrazia, il suo sistema d'immigrazione, la libertà di movimento dentro a Schengen, insiste sul discorso dell'identità nazionale.

Senza spostarsi sui radicalismi del Front - che ora Marine in vista della sfida presidenziale cerca di smorzare - Sarkozy si muove più a destra. Accade anche altrove in Europa, ricorda il Washington Post , ad altri politici conservatori incalzati da partiti rivali più a destra, come David Cameron in Gran Bretagna.

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