Quando si è svegliata, ieri mattina intorno alle 5, all'interno della toilette di un ristorante, c'era un gran freddo e un silenzio totale. Lei non sapeva esattamente dove si trovasse e della sera precedente non ricordava nulla. Addosso non aveva niente, non trovava gli abiti, il cappotto, le scarpe, la borsetta che conteneva anche il cellulare. Così, in uno stato fortemente confusionale, ha afferrato una tovaglia del locale, se l'è intorno al corpo e si è trascinata con difficoltà fino alla cassa del ristorante, dove c'era il telefono fisso e da lì ha chiamato aiuto.
Inizia così - con un malessere fortissimo alla testa e tanta agitazione - la terribile esperienza di Chiara (il nome è di fantasia, ndr), la 31enne italiana che venerdì sera ha partecipato alla festa di compleanno di un conoscente al ristorante «Il Cormorano» di via Poliziano, nota strada adiacente a corso Sempione, piena di locali, a due passi dalla «movida» dell'Arco della Pace. Va detto che proprio venerdì sera davanti al ristò, notoriamente molto ben frequentato, c'era un gran via vai di troupe e tir impegnai a girare le scene di un film. Sentita dai carabinieri del comando provinciale, Chiara rammenta di essersi recata lì, di aver «sicuramente bevuto» e «non esclude» di aver assunto anche droghe visto che dichiara spontaneamente di esserne «consumatrice occasionale», ma i ricordi e le sue pseudo certezze finiscono qui. E riprendono solo, appunto, al traumatico risveglio di ieri all'alba, quando si è trovata nuda, chiusa dentro il locale dove era completamente sola.
Per tirarla fuori di lì, i carabinieri, una volta giunti sul posto, hanno dovuto forzare una delle finestre del locale che danno sul marciapiede.
«La donna era agitatissima e da subito ha sospettato di essere rimasta vittima di una violenza sessuale. Così è stata chiamata una ambulanza che l'ha condotta alla clinica Mangiagalli, specializzata in reati sessuali. Noi abbiamo cercato nel locale i suoi abiti, il cappotto, la borsa e il telefono, abbiamo trovato tutto nel bagno, ma lei non rammentava dove li aveva abbandonati - spiegano gli investigatori dell'Arma -. Segni di violenza? Non ne aveva di evidenti. Alcune ecchimosi che ha sull'interno coscia lei stessa non esclude siano preesistenti all'altra sera».
Una volta contattati, i titolari del ristorante sono letteralmente caduti dalle nuvole. Hanno detto che al momento della chiusura, alle 3, erano convinti all'interno del locale non fosse rimasto nessuno.
Intanto i carabinieri, mentre attendono insieme alla Procura i referti della Mangiagalli, hanno analizzato le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza interno al locale di via Poliziano.
Scoprendo che la donna è entrata nella toilette intorno alla mezzanotte di venerdì per uscirne appunto solo ieri mattina all'alba. Nel frattempo, fino all'orario di chiusura, nel bagno si sono avvicendati diversi clienti.
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