Con il Suv contro la folla: bosniaco fa strage a Graz

Tre morti, tra cui un bimbo, e 34 feriti. Il killer è un autista con problemi mentali: ha usato l'auto come una bomba

«Graz sotto shock». È questo il titolo che l'austriaca Wiener Zeitung dedica alla tentata strage di ieri. Verso mezzogiorno un uomo di 26 anni è piombato con la sua auto a tutta velocità sui pedoni nel centro storico della seconda città austriaca, 150 chilometri a sud di Vienna. La serie di schianti è avvenuta in pieno centro storico, fra Herrengasse e Hauptplatz, falciando le famiglie impegnate nello shopping settimanale. Pesante il bilancio delle vittime: tre morti, fra i quali un bambino di sette anni, e 34 feriti, almeno sei dei quali in pericolo di vita. Le testimonianze oculari hanno permesso di escludere da subito l'ipotesi di un malore. Fra i presenti anche il sindaco di Graz, Siegfried Nagl, di passaggio nel centro cittadino sulla sua Vespa. Il primo cittadino ha riferito di aver visto l'assassino investire dapprima una coppia, «uccidendo l'uomo sul colpo. A quel punto ho immaginato che si sarebbe fermato, invece ha preso di mira me e un altro passante e siamo riusciti a salvarci nascondendoci dietro a una colonna».

Attimi di vero terrore con i passanti presi dal panico in cerca di rifugio dentro ai negozi per sfuggire al folle. Ad aggravare il quadro, la resistenza del conducente: sceso dal veicolo, l'uomo ha tentato di accoltellare i poliziotti accorsi ad arrestarlo. Mobilitata la Croce rossa, l'unità di crisi nazionale e i mezzi di emergenza già presenti nella regione per il concomitante Gran Premio d'Austria di Formula 1 che si tiene in queste ore proprio fra le valli della Stiria: in tutto sono accorse 50 ambulanze; le autorità hanno anche predisposto un numero verde per dare assistenza alle vittime e ai loro famigliari. «Non avevo mai visto una cosa del genere», ha riferito ancora il sindaco, aggiungendo che tutti gli eventi pubblici saranno cancellati e che saranno issate le bandiere nere in segno di lutto.

«Per un crimine del genere non ci possono essere né spiegazioni né giustificazioni», ha dichiarato in conferenza stampa il governatore regionale Hermann Schützenhoefer. Assicurando il massimo sostegno ai famigliari delle vittime, il presidente della Stiria ha poi lanciato «un appello a tutti per assicurare la convivenza civile».

Da parte sua, il capo regionale della polizia, Josef Klamminger, ha escluso la pista del terrore: «Non c'è nessuna connessione con il fanatismo», ha detto, parlando invece di «una psicosi legata alla vita privata» dell'arrestato. È la seconda volta in poche settimane che i riflettori dei media si accendono sulla Stiria: all'inizio del mese nel Land sono tenute le elezioni regionali che hanno segnato una spettacolare rimonta dell'Fpö.

Il partito populista e anti-immigrati ha fatto un balzo di oltre 16 punti percentuali, diventando la terza forza regionale dopo i socialdemocratici, che hanno perso il 9,1 per cento, e dopo i popolari che hanno sul terreno l'8,7 per cento dei consensi. Uscito di scena il governatore socialdemocratico Franz Voves, alla guida di Graz è subentrato Schützenhoefer, riproponendo la formula, bocciata alle urne ma ancora maggioritaria, della grande coalizione con i popolari.

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