Il loro addio è stato ufficializzato con un comunicato congiunto, come fossero una compagnia quotata in borsa. E una coppia-azienda in fondo Francesco Totti e Ilary Blasi lo sono (o lo erano?), un po' i Brangelina italiani, anche se nessuno aveva azzardato la fusione a freddo dei loro nomi, francamente inconciliabili.
Che il matrimonio più social degli anni Duemila se la passasse male era chiaro da tempo. A settembre, quando l'ex capitano della Roma aveva compiuto 45 anni, era sembrata bizzarra l'assenza di Ilary al festone da tribù. E a febbraio aveva fatto scalpore una litigata da commedia all'italiana tra i due durante una gita di famiglia a Castel Gandolfo, che aveva fatto vociare di separazione imminente. Loro si erano affrettati a smentire per la verità senza troppa convinzione, Ilary postando una foto di famiglia, Francesco parlando di «fake news».
Ma alla fine nemmeno i bambini (si fa per dire: Christian ha quasi 17 anni e Chanel 15, solo Isabel ne ha 6) sono riusciti a tenere in piedi una storia evidentemente ai tempi di recupero. E nemmeno il tifo di una città, Roma, per la quale Francesco e Ilary erano una sorta di coppia reale. Il settimanale «Chi» pubblicherà le foto che documentano la relazione tra l'ex Pupone e la nuova fiamma Noemi Bocchi ma fa risalire l'inizio della crisi a certi messaggi compromettenti intercettati da lui sul telefono di lei.
Quello che conta è la fine della coppia che, al netto di qualche tratto di naïveté sempre riscattata da una bonaria ironia, ha incarnato per quasi vent'anni quel senso di famiglia solida e tradizionale malgrado il successo, l'esposizione e la ricchezza potessero far deragliare il ménage nei cliché da belli e dannati hollywoodiani. Potevano essere Serge Gainsbourg e Jane Birkin, avevano scelto il genere Sandra&Raimondo. Per questo la fine di «Fralary» (ci proviamo ma non è granché) dà un piccolo dolore a tutti coloro che credono che l'amore vince su tutto, o al massimo pareggia.
Francesco e Ilary si erano conosciuto quando lui aveva appena vinto lo scudetto con la Roma nel 2001 ed era probabilmente il romano più conosciuto dopo Alberto Sordi (ma forse anche prima). Ilary, però, sapeva a malapena chi fosse. Francesco aveva corteggiato in modo serrato la «letterina» della tv, e le aveva procurato un biglietto per il derby del 10 marzo 2002 all'Olimpico. Quella Francesco aveva segnato il gol del definitivo 5-1 romanista con un magnifico pallonetto. Grazie a quella prodezza il numero 10 aveva potuto esibire la t-shirt che aveva preparato sotto la maglia di gioco, con la scritta «6 unica». Una dedica un po' tamarra in stile sms, ma che pare abbia contribuito a far capitolare l'esitante ragazza.
Da allora solo amore. I «Fralary» (ci riproviamo) si erano sposati a Roma, nella solenne chiesa dell'Ara Coeli, il 19 giugno 2005, nel royal wedding all'amatriciana, con tanto di diretta tv. Ilary era incinta di Christian, che sarebbe nato il 6 novembre successivo.
Calciatore di buone speranze, attaccante anche lui, chiaro che come precocità non sembra destinato a ricalcare le orme paterne: alla sua età Francesco aveva già debuttato in serie A (16 anni, 6 mesi e un giorno), mentre Christian a 16 anni, 8 mesi e 6 giorni è ancora nell'under 17 della Roma. Seguiranno Chanel (13 marzo 2007) e Isabel (10 marzo 2016). Tutti presenti all'ultima partita ufficiale del papà all'Olimpico, il 28 maggio 2017. Un altro addio, cinque anni dopo, e senza uno Spalletti da maledire.
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