Washington è già blindata per le proteste anti-Donald

Venerdì attesi in 900mila per l'Inauguration Day Ma anche un numero senza precedenti di cortei ostili

Washington è già blindata per le proteste anti-Donald

New York - Misure di sicurezza senza precedenti, record di partecipanti alle manifestazioni di protesta e poche celebrità: mancano quarantott'ore all'insediamento di Donald Trump come 45° presidente degli Stati Uniti e una Washington blindata si prepara all'Inauguration Day. Quest'anno i giorni di festeggiamento sono solo tre (da giovedì a sabato) contro i cinque per Barack Obama, e nella capitale sono attese tra le 800 mila e le 900 mila persone ad assistere alla cerimonia di venerdì, quando il tycoon farà il suo ingresso ufficiale alla Casa Bianca. Molte meno delle oltre 1,8 milioni arrivate per il primo giuramento di Obama nel 2009.

In compenso, a farla da padrone saranno le manifestazioni, pro e contro The Donald. Tra i sostenitori c'è il fedelissimo gruppo di «Bikers for Trump», con oltre cinquemila motociclisti pronti a sfilare in città. Ma la maggior parte delle dimostrazioni in programma sono di protesta: solo a Washington, il National Park Service ha rilasciato i permessi per 25 eventi con 63 gruppi nel corso del weekend, un «numero senza precedenti» secondo un portavoce. A partire dalla marcia delle donne sabato 21 gennaio, alla quale sono attese oltre 200 mila persone tra cui tante star di Hollywood, come Katy Perry, Amy Schumer, Scarlett Johansson, Cher e Julianne Moore. Altri eventi - scrive Usa Today - sono in programma in tutti e 50 gli Stati del Paese e in 32 nazioni straniere, per un totale di circa un milione di partecipanti. A New York, invece, il regista Michael Moore è tra gli organizzatori di una protesta contro il tycoon il pomeriggio prima dell'insediamento: dovrebbero esserci gli attori Mark Ruffalo e Alec Baldwin, il reverendo Al Sharpton e il sindaco Bill de Blasio. Per tutto il weekend Washington sarà blindata da misure di sicurezza imponenti: la polizia schiererà almeno 28 mila agenti, ci saranno cecchini sui tetti, transenne per delimitare i perimetri, checkpoint con metal detector, controlli delle borse e lungo il percorso della parata verranno posizionati camion riempiti di sabbia contro eventuali attacchi come quelli di Nizza e Berlino. Intanto, un sondaggio di Washington Post e Abc News mostra che Trump si appresta a prestare giuramento come il presidente eletto meno popolare della storia americana degli ultimi 40 anni. La sua percentuale di approvazione non supera il 40%, mentre prima dell'insediamento la popolarità di Obama era al 79%, quella di George W. Bush al 62%, quella di Bill Clinton al 68%.

La proiezione mette tuttavia in evidenza come la maggioranza dei cittadini Usa confidi che il neo Commander in Chief riuscirà a mantenere le promesse fatte, soprattutto su ripresa economica e lotta al terrorismo. Come di consueto il re del mattone ha affidato il suo commento a Twitter: «Le stesse persone che hanno fatto i sondaggi elettorali falsi, ed erano così sbagliati, ora stanno facendo i sondaggi sul rating di approvazione. Sono truccati come gli altri», ha tuonato. Dal New York Times, invece, è emerso che Trump ha esplorato la possibilità di opportunità d'affari in Russia per anni, dal 1987, e ha presentato le carte per registrare il suo marchio nel 1996. I figli del presidente eletto, ha spiegato il quotidiano, sono stati visti più volte a Mosca alla ricerca di joint venture, incontri con esponenti del governo e costruttori, mentre nel 2013 a visitare la città è stato lo stesso miliardario newyorkese. Nonostante la caccia di accordi sia stata a lungo parte della strategia per ampliare il brand nel mondo, tuttavia, non ha avuto particolare successo. Nel Paese per ora non c'è alcuna Trump Tower e anche i tentativi per un reality show non sono andati a buon fine.

Nel frattempo il leader del Cremlino, Vladimir Putin, citato da Interfax, si è detto sicuro che le relazioni tra Mosca e Washington «si normalizzeranno» con l'arrivo del tycoon, e che questo favorirà «lo sviluppo dell'economia mondiale, la stabilità nel mondo e una maggiore sicurezza». Poi, Putin ha attaccato «i committenti delle notizie false» su Trump, definendoli «peggio delle prostitute» e senza «alcun limite morale».

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