Pollice verso a Del Neri dal tifo bianconero «Basta rifilarci bidoni»

TorinoL'entusiasmo di pochi giorni fa, quando John Elkann aveva comunicato che suo cugino Andrea Agnelli sarebbe diventato presidente della Juventus, è già andato in gran parte a farsi benedire: e certo non perché nel frattempo Del Piero e compagni sono stati battuti in casa dal Parma. Il malumore del popolo bianconero è, infatti, legato alla sensazione di essere stati presi (ancora una volta, sostengono loro) in giro sulla questione legata al prossimo allenatore: sognavano Benitez, si ritrovano adesso con Del Neri in pole position. E l'attuale allenatore della Sampdoria non riscuote grandi consensi: basta andare sui forum dei tifosi e rendersene conto.
In un sondaggio proposto qualche giorno fa da juworld.net, dato già per scontato il «no grazie» di Benitez, il tecnico di Aquileia era stato preferito solo dall'8% dei votanti contro il 42 di Prandelli, il 29 di Spalletti, l'11 di Mancini e il 10 di Allegri. Una bocciatura su tutta la linea, insomma: da queste parti si sogna un tecnico vincente, con un pedigree inattaccabile e trofei in serie nel curriculum: «Se ogni anno dovete deliziarci prima con il nome altisonante per poi dopo rifilarci il bidone, vi sbagliate di grosso - si leggeva ieri sullo stesso forum -. Siamo stanchi di vedere altri prendere nomi di alto calibro e soprattutto vedere gente che alza dei trofei a differenza nostra, che raccogliamo gente incompetente in ogni settore e magri risultati».
Se Del Neri (o Delneri?) sarà, la luna di miele si annuncia difficile. Certo, a favore del tecnico con la erre moscia gioca l'ultima splendida stagione alla guida della Samp: quarto posto probabile e non solo possibile, la gestione di Cassano portata avanti nel migliore dei modi, una compattezza di squadra notevole e la capacità di arrangiarsi senza pretendere la luna. Pare l'identikit ideale per gestire anche la rinascita della Juve, però farlo capire a chi si era fatto la bocca buona prima con Hiddink (a gennaio), poi con Capello e adesso con Benitez non sarà impresa facile. Nel frattempo, i contatti proseguono e a Genova c'è chi si è già rassegnato a vedere un altro allenatore (Donadoni?) sulla panchina blucerchiata nell'anno che verrà.
Chiaro che Marotta - lunedì, giorno in cui Andrea Agnelli sarà ufficialmente nominato presidente, diventerà direttore generale della Juve - spinga per portare Del Neri con sé a Torino: non volendo però urtare la suscettibilità di alcuno, né imporre una scelta così importante, l'attuale dg doriano ha scelto una linea morbida. Ha dato indicazioni, certo, ma l'eventuale arrivo di Del Neri dovrà essere chiaramente voluto da tutta la struttura: si cercherà insomma di cominciare la nuova avventura con la massima condivisione delle scelte. Tutti per uno e uno per tutti - pur se Bettega e Secco potrebbero presto salutare la baracca - mettendo in preventivo anche qualche malumore iniziale della piazza.
A oggi, la strada pare quella: Prandelli, se mai dovesse lasciare Firenze, sembra indirizzato verso la Nazionale, Allegri resta poco più che un outsider, Spalletti è blindato dallo Zenit San Pietroburgo e altri (Conte, Giampaolo) non convincono fino in fondo. Tutto porta al tecnico friulano, il quale ieri ha avuto un colloquio telefonico con il patron doriano Riccardo Garrone - non più così tenero nei confronti di Marotta - promettendo che lunedì scioglierà ogni riserva: la Samp gli ha proposto un biennale da 1,5 milioni a stagione (ingaggio pressoché raddoppiato rispetto all'attuale), ma è chiaro che qui non sono in ballo tanto i soldi quanto la prospettiva di mettersi alla prova su una delle panchine più prestigiose al mondo. La molla sarà soprattutto quella, tenuto anche conto che Del Neri ha fallito nel 2004 sia al Porto (dove, per un mese scarso, ha avuto a disposizione Diego) che alla Roma, ovvero nelle due sole grandi piazze dove ha operato in una carriera comunque buona.
Non resta che attendere.

Nel frattempo, ieri per il popolo bianconero è arrivata una buona notizia: Milan-Juve si giocherà sabato sera e quindi intorno alle 22,30 - in anticipo di un giorno rispetto al previsto - si potrà abbassare la serranda su una delle stagioni più disgraziate della storia bianconera.

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