Porto Venere, i commercianti si ribellano

Porto Venere, i commercianti si ribellano

da Porto Venere

Non è certo piaciuto ai commercianti di Porto Venere, oggi sul piede di guerra in attesa del consiglio comunale di questa sera (ore 21), la critica mossa dall’amministrazione comunale. Nel programma di governo, questa sera all’approvazione, gli esercenti vengono definiti di scarsa qualità e quindi gli si addossa la responsabilità della crisi turistica locale. Ora si scopre che questa «coraggiosa» analisi non è neppure originale e non è stata realizzata per rappresentare il «caso Porto Venere», ma è solo un clamoroso copia-incolla di uno studio generalista realizzato nel 2006 per conto della Regione. L’analisi, che poi è confluita nel piano triennale regionale del turismo oggi in atto, è uno studio molto ampio che guarda a tutta la regione e realizza una sorta di fotografia del caso generale. Insomma riprodurlo pari pari per rappresentare Porto Venere diventa un po’ un azzardo e per questo i commercianti non ci si riconoscono. Oltre a questo il testo non è neppure citato, anzi sembra che sia tutta farina del sacco della giunta portovenerese. Oltre a questo lo studio regionale, praticamente scopiazzato, ha un contesto di analisi ben diverso da quello riproposto sul testo di Porto Venere, in pratica i punti negativi che sono evidenziati nel copia-incolla firmato dalla giunta del comune turistico spezzino sono una definizione valida per l’intera regione dove il territorio non è tutto uguale a Porto Venere, in più l’analisi regionale è stata realizzata nel periodo 2000-2005 (all’epoca non si sapeva che a Porto Venere sarebbe nato poi un nuovo centro turistico all’Olivo che oggi annulla ogni paragone con quel vecchio studio).
Un copia-incolla fatto anche un po’ male visto che nel testo comunale uno dei punti di debolezza del turismo, quello in cui si definisce la questione dei «prezzi elevati», fa riferimento ad un punto precedente che non c’è, al contrario di quello che avviene nello studio regionale. Non incastra neppure il punto sulla distanza dagli aeroporti, infatti l’area spezzina (lo dicono gli studi sulle Cinque Terre dove il turismo è da imitare), a differenza del generale dato regionale (copiato pari pari), è servita comodamente anche dallo scalo di Pisa, oltre che dal Colombo.

Inutile ricordare il fatto che gli esercenti portoveneresi non si riconoscono neppure alla voce: «età media elevata e basso ricambio generazionale» visto che non mancano i figli d’arte e che negli ultimi cinque anni sono i giovani ad aver aperto i locali più di successo.

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