Prende corpo la «nuvola» di Fuksas: ora c’è il tetto

La prima uscita internazionale sarà il 24 luglio a Shangai per la settimana del padiglione Roma. I vertici di Eur SpA Pierluigi Borghini e Riccardo Mancini accompagneranno il sindaco Alemanno per presentare il nuovo centro congressi di Roma, firmato da Massimiliano Fuksas.
Sventola il tricolore sulla sommità come si fa per la copertura di una casa. E di un vero tetto si tratta, quello della teca della «Nuvola» dell’Eur, che sale dal basso verso l’alto, 5 cm al minuto, tramite un sistema di martinetti e speciali funi in acciaio fino all’altezza totale di 34 metri, con soste per i controlli elettronici. Ma date le dimensioni, 12 mila mq, la struttura in acciaio è stata assemblata preventivamente a terra per l’80% in tre parti distinte. Il primo modulo, lato viale Shakespeare, 4 mila mq per un peso di 1200 tonnellate, si è mosso ieri sotto gli occhi della gente, autorità e cittadini comuni, con la benedizione di don Francesco, parroco di SS Pietro e Paolo. A luglio ed agosto seguiranno gli altri due moduli. «Mentre parliamo la copertura sale, ora i romani possono cominciare a vederla Si tratta di una realtà importante per Roma e per l’Eur, che si rinnova trovando un nuovo equilibrio grazie a un'opera che farà scuola». Così il sindaco Gianni Alemanno che ricorda la decisione del consiglio comunale: «la sostituzione delle torri delle finanze con la casa di Renzo Piano, un’opera cantierabile». Inoltre, sia il palazzo di Piano che la Nuvola di Fuksas verranno costruiti dalla società «Condotte» rispettando i parametri dell’ecocompatibilità. "Roma avrà un’accoglienza congressuale all’avanguardia».
Anche per l’architetto Fuksas «è un giorno importantissimo, quando si comincia a coprire un grande edificio è una festa». E aggiunge «è il più grande cantiere di edilizia che si sta facendo in Europa». Ritardi? «Sono i ritardi italiani, ma siamo alla metà del guado».
Piuttosto lunga e complessa, infatti, è stata la gestazione del centro congressi chiamato la «nuvola» per via della struttura di materiale traslucido che galleggia in una teca di acciaio e vetro alta 40m, larga 70 e lunga 175. Sorto su un’area di 27mila mq, a cui si affianca un hotel di 439 stanze, costa 270 milioni di euro, 190 di EUR spa e 80 dai fondi di Roma capitale. A quando il completamento dell’opera? «Dal punto di vista tecnico fra 20 mesi, ma sarà operativa sei mesi dopo per rodare gli impianti - assicura Borghini - L’albergo lama ha più o meno gli stessi tempi, ma è più semplice». E sottolinea l’importanza del Centro congressi. «Una struttura che appena terminata porterà degli introiti con eventi e congressi che in questo momento sono la parte più ricca del turismo nel mondo. Roma ha da sempre una grande richiesta congressuale, ma molti l’hanno saltata perché non aveva strutture adeguate. Adesso finalmente potrà intercettarla».
In questi anni, la prima pietra è del 2007, elogi e critiche bipartisan per la «nuvola».

Tempo fa Renato Nicolini parlava di «un’architettura soggetta a rapido invecchiamento», oggi Fabio Rampelli definisce la «nuvola un’altra Ara Pacis, un intervento fuori scala realizzato a sfregio», considerando attentati all’identità dell’Eur. «Ora si pensi ai parcheggi alla mobilità», dice il presidente Calzetta del XII municipio e il consigliere pdl Paolo Pollok chiede per l’ingresso sud di Roma una cabina di regia.

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